Tubi-in-amiantoIl tema delle tubature dell’acqua in cemento-amianto è di rilevante importanza per il Movimento 5 Stelle di Formigine, in data 27 marzo 2015, il Consigliere Alessia Nizzoli, ha depositato un Ordine Del Giorno che per richiedere un “Analisi dell’acqua, dell’acquedotto pubblico e delle tubature in cemento amianto”.

Oggi non abbiamo normative riportanti la nocività dell’amianto ingerito con l’acqua potabile, di conseguenza non esistono limiti massimi di presenza di fibre di amianto atte a determinare la pericolosità per la salute umana; nonostante ciò è stata comunque valutata la possibilità che l’amianto eventualmente contenuto nell’acqua potabile possa contribuire ad aumentare il livello di fondo delle fibre disperse nell’aria e quindi il rischio legato alla possibile inalazione.

La Società Hera SpA, della quale il Comune di Formigine nonché il Sindaco sono soci, è partecipata da molti Enti locali dove potrebbe essere presente il problema delle tubature in cemento-amianto, tubature comunque obsolete e, data la rigidità della struttura, soggette a frequenti rotture. Nonostante queste premesse ad oggi non esiste nessun programma di sostituzione, smaltimento e bonifica di tali tubature.

Le analisi sulla salubrità dell’acqua potabile (i quali parametri e valori massimi per la destinazione al consumo umano sono determinati dall’Istituto Superiore di Sanità) si configurano sia come controlli interni, eseguiti dal gestore del servizio di fornitura idrico, che come controlli esterni, eseguiti dall’Azienda Sanitaria Locale.

La normativa impone che deve essere garantita costantemente la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia; il gestore del servizio idrico effettua analisi e controlli su vari parametri ma non risulta abbia svolto nessun controllo in riferimento alla presenza di fibre di amianto.

Dal 1992 è entrata in vigore una legge che detta le norme per la cessazione dell’impiego dell’amianto e per il suo smaltimento controllato ed è stato altresì vietato l’utilizzo del cemento-amianto per le nuove strutture senza prevedere l’obbligo di rimozione o sostituzione di quelle esistenti; inoltre il DM 14 maggio 1996 richiama la necessità di valutare lo stato di conservazione dei manufatti in cemento-amianto, per decidere sulla opportunità della loro sostituzione.

In conclusione, i soggetti pubblici e privati proprietari sono tenuti, per gli edifici, impianti o luoghi nei quali vi è presenza di amianto, a comunicare tale presenza all’ASL competente. Pertanto, ritenendo il Sindaco responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, il Movimento 5 Stelle chiede che venga individuato un ente terzo (perciò non Hera SpA della quale sia il Comune che il Sindaco di Formigine sono soci) a cui dare mandato per effettuare analisi specifiche sulla qualità dell’acqua con particolare riferimento alla presenza ed alla quantità di particelle di fibre di amianto.

Inoltre si richiede alla Regione Emilia Romagna di predisporre entro 6 mesi, un’apposita legge regionale che preveda un piano di bonifica, di messa in sicurezza e di rimozione di tutte le tubature in cemento-amianto.

Invitiamo il Sindaco ad avanzare formale richiesta ai Ministeri di competenza per l’assegnazione di un fondo statale con vincolo di destinazione (sostituzione tubature), da attribuire alla Regione Emilia Romagna per la sostituzione e la bonifica di tutte le tubature in cemento amianto.

Infine sollecitiamo a Contattare l’Istituto Superiore di Sanità affinchè sia avviato uno studio volto a stabilire i parametri massimi consentiti di contaminazione da fibre di amianto nell’acqua destinata al consumo umano e sollecitare Hera SpA, qualora non l’avesse ancora fatto, affinché comunichi all’ ASL competente per il territorio ed alla nostra Amministrazione Comunale la presenza di tubature in cemento amianto nell’acquedotto.

(Gruppo Consiliare MoVimento 5 stelle Formigine)