Primavera-donna-2015Materno è tipico della madre, ma non solo. Materno è quanto è e si riflette dalla madre verso i figli, ma è anche un modo di essere, un modo di agire della donna verso quanto la circonda: la famiglia, il lavoro, le esperienze, gli oggetti, il tempo, lo spazio… e diviene dunque contributo fondante della Comunità.

Lo raccontano, nello spettacolo Materno agire, cinque artiste, cinque registe – Fadia Bassmaji, Ilaria Carmeli, Antonietta Centoducati, Andreina Garella, Antonella Panini – attraverso le testimonianze di donne e uomini raccolte nella vita quotidiana, drammatizzate e reinterpretate per la scena teatrale.

Uno spettacolo omaggio e riflessione sulla Donna, nato da un’idea di Gabriele Vacis, regista e direttore artistico della Fonazione I Teatri di Reggio Emilia, e messo in scena da attrici e attori non professionisti, a loro volta ‘tratti’ dalla vita quotidiana: una produzione originale per il cartellone di eventi di Primavera Donna 2015.

Lo spettacolo viene allestito nelle sale del Ridotto del teatro Valli, uno dei luoghi più affascinanti e prestigiosi del centro storico, dal 7 al 9 aprile prossimi.

Pensato in forma itinerante, Materno agire è scandito in cinque stanze – le sale Gialla, Blu, degli Specchi, Rossa e Verde – a cui corrispondono altrettanti sguardi, le declinazioni tematiche proposte dalle cinque registe: Cura, Coraggio, Creare bellezza, Generare, Ascolto.

Materno agire – presentato oggi alla stampa dall’assessora alle Pari opportunità Natalia Maramotti e dalle registe – è la più recente creazione teatrale di Primavera Donna. Dal 2010, infatti, in occasione del programma trimestrale di eventi che inizia intorno all’8 Marzo, Festa della Donna, l’Amministrazione comunale compie una ricognizione delle artiste che lavorano nel territorio di Reggio Emilia, chiedendo loro di confrontarsi sui temi della differenza di genere e di immaginare un evento originale e collettivo per la città. Dopo le attrici (2010, Spettinate), le cantanti (2011, Incantate), le danzatrici (2012, sBallate) e il collettivo artistico “Tutte le direzioni”, che si è esibito all’interno del Festival Donne, Uomini e Potere nel 2013, viene ora riproposto alla città uno spettacolo sul Femminile, basato sul tema materno e sul quotidiano e paziente agire attraverso la raccolta di storie, testimonianze, opinioni, emozioni di donne e uomini comuni.

In scena parole forti come coraggio, cura, bellezza, ascolto, auctoritas e a urlarle, sussurrarle, consegnarle al pubblico saranno cittadine e cittadini, interpreti di una città che ascolta e “cura” le persone, una città ricca di solidarietà, rispetto e commozione, che si interroga sul “materno agire”, ovvero sull’energia che ognuno di noi ha dentro di sé e che, se attivata, ci consente di entrare in empatia con l’altro e con il mondo attraverso le emozioni e un sentire autentico, non seguendo modelli e schemi mentali. Dall’orchestrazione di questo prezioso patrimonio di intimità nasce appunto lo spettacolo. Viaggiando da uno spazio all’altro, il pubblico incontra cinque sguardi, che ne raccontano molti altri, con cinque differenti modalità artistiche.

 

Per l’assessora Maramotti, “si dice materno e subito si pensa alla madre e all’identità femminile. Ma un viaggio nel materno agire può farci scoprire che, in realtà, si tratta di una postura che può appartenere a ciascuno, indipendentemente dall’essere donna o uomo. Dunque, suggerendo l’idea che il materno sia la propensione per l’altro non come atto di puro altruismo, ma anche come riconoscimento della propria vulnerabilità, vi invitiamo al viaggio: cinque stanze, cinque registe, molte voci della città”.

Il direttore artistico della Fondazione I Teatri Vacis racconta che “tutte le primedonne che ho conosciuto in teatro erano uomini. E provate a guardare il comportamento di molti imprenditori, artisti, per non parlare dei politici: le primedonne sono quasi sempre uomini. Primadonna è un’espressione sessista, ma non ce n’è un’altra per definire quell’aspirazione capricciosa a primeggiare a tutti i costi, e non necessariamente per  merito. La primadonna frappone, alla realizzazione di un’opera, ostacoli che nulla hanno a che fare con l’opera stessa. Sono quasi sempre ostacoli dettati dalla vanità. E la vanità sottende fragilità, incapacità di riconoscersi e riconoscere il proprio ruolo reale, sia nella vita che nella finzione teatrale. Ecco: faccio fatica a ricordare una primadonna donna. Le donne piangono, si chiudono in ostinati silenzi, ostentano obbedienze troppo zelanti, ma non compromettono il risultato. Ho visto, invece, parecchi uomini disposti a mandare a rotoli un progetto, uno spettacolo, pur di affermare se stessi: primedonne, appunto. Le donne ne fanno di tutti i colori, ma non mandano a monte un progetto per affermare se stesse, la propria egemonia”.

 

BIGLIETTI E PRENOTAZIONI – Gli spettacoli saranno replicati, il 7, l’8 e il 9 parile, alle ore 17.00 – 18.30 – 20 – 21.30.  Essendo limitato il numero di spettatori (40 persone per spettacolo) è consigliata la prenotazione.

I biglietti degli spettacoli (intero 10 euro, ridotto under 28, cinque euro) sono già in vendita presso la biglietteria della Fondazione I teatri (piazza Martiri del 7 Luglio) dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19. Prenotazioni via e mail a biglietteria@iteatri.re.it. Per informazioni, telefono 0522.458811 e sul sito www.comune.re.it/manifestazioni.

Le iniziative di Primavera Donna 2015 sono realizzate grazie alla sensibilità e al sostegno di Conad (main sponsor), Coopservice, CirFood, Studio Paola Ligabue, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Isolgronde, Ipasvi Collegio infermieri e con il contributo dello Studio Maria Paglia.