Appare sempre più nebuloso il futuro dei dipendenti delle Direzioni territoriali del lavoro e degli organi di vigilanza di INPS e INAIL, dopo l’ennesimo annuncio del Governo di voler dare attuazione alla legge delega del Jobs Act relativamente alla costituzione di un’agenzia unica dei servizi ispettivi e al conseguente smantellamento delle sedi territoriali dl Ministero del Lavoro.

Dopo aver ottenuto un rinvio dell’uscita del provvedimento per ammissione dello stesso Ministro Poletti di aver necessità di meglio approfondire l’argomento, LA CISL FUNZIONE PUBBLICA DELL’EMILIA ROMAGNA – riunendo a Bologna tutti i direttivi aziendali e gli ispettori dei tre enti coinvolti, iscritti alla Cisl – PASSA AL CONTRATTACCO E LANCIA UNA MOBILITAZIONE REGIONALE.

“La nostra non e’ di certo ritrosia al cambiamento” –  sostengono Segreteria e Coordinamenti regionali di Inps, Inail e Ministero del Lavoro della Cisl FP regionale – “ma temiamo che la paventata riforma, così come costruita, si risolverà nell’ennesimo contenitore privo di contenuti che finirà per indebolire il sistema dei controlli piuttosto che efficientarlo, mettendo a rischio, di conseguenza, la corretta e puntuale erogazione dei servizi assicurativi e previdenziali rivolti ai cittadini.

Prima di costruire una nuova struttura sarebbe il caso di chiedersi perché il coordinamento tra gli enti di vigilanza, già contemplato nell’art. 8 del Dlgs 124 del lontano 2004, non sia mai decollato.

Chiediamoci, anche, perché il Ministero del Lavoro non abbia mai messo in condivisione le eccellenti banche dati di cui gli enti previdenziali e assicurativi hanno dotato il loro personale.

Tali gravi mancanze ministeriali hanno comportato un’enorme disparità di trattamento tra il corpo ispettivo incardinato presso il ministero del lavoro e quello di vigilanza di INPS e INAIL, con evidenti ricadute su tutto il personale.

Infatti, mentre i dipendenti degli enti previdenziali e assicurativi hanno maturato negli anni un forte senso di appartenenza ai rispettivi istituti, che hanno investito in formazione, tecnostrutture, piani di performance e trattamento economico/contrattuale, quelli del Ministero del Lavoro, pur non rinnegando la propria identità, rivendicano ancora una strumentazione idonea, un sistema incentivante la produttività ed un trattamento globale contrattuale più rispondente alla loro professionalità e più attuale nei contenuti”.

La Cisl Fp E.R. propone dunque, fin da subito, di rendere effettivamente operativo il coordinamento già previsto dal D.lgs. 124/04, migliorando immediatamente, nel contempo, gli aspetti organizzativi, tecnologici ed economici dei dipendenti del Ministero del lavoro, come percorso propedeutico ad un’eventuale futura riforma dei servizi ispettivi e di vigilanza.

“Solo dopo aver reso effettivo questo primo fondamentale passaggio” – concludono i sindacalisti – “si potrà ragionare di futuri step organizzativi.

Le riforme, per essere tali e non ridursi a meri slogan che possono addirittura peggiorare i servizi (vedi per esempio il caso eclatante del riordino delle Province), devono poggiarsi su solide fondamenta e avere come obiettivo un chiaro progetto politico e organizzativo.

LA NOSTRA MOBILITAZIONE PARTIRÀ CONTATTANDO TUTTI I PARLAMENTARI ELETTI NELLA NOSTRA REGIONE (a partire da quelli coinvolti direttamente nelle commissioni Lavoro di Senato e Camera) per spiegare loro – con lo sguardo competente di chi oggi svolge il servizio ispettivo nei tre enti, numeri e dati alla mano dei controlli ispettivi effettuati – cosa serve realmente per migliorarlo, quali rischi si corrono a fare le cose in fretta e male e quali ricadute ci possono essere sugli altri servizi erogati dai tre enti.

Non bisogna infatti dimenticarsi anche dei colleghi che svolgono gli importanti servizi amministrativi, a cui bisogna dare garanzie (a partire per esempio dalla territorialità del loro posto di lavoro) in un futuro assetto organizzativo.

Solo in questo modo saranno tutelati tutti i lavoratori coinvolti in questo processo riformatore e continueranno ad essere garantiti ai cittadini tutte le prestazioni previdenziali /assicurative ed i servizi erogati oggi separatamente dalle tre strutture”.