In questi giorni si sono svolti gli incontri tra l’amministrazione comunale di Reggio Emilia e le associazioni sul tema ‘Bilancio previsionale Comunale 2015’.
“Siamo ben consapevoli che tutte le amministrazioni pubbliche sono in difficoltà a seguito dei tagli di trasferimenti del Governo centrale ma la ‘ricetta’ proposta dal Comune di Reggio Emilia è sempre quella – sottolinea Ivo Biagini, presidente Confartigianato Lapam della Zona di Reggio Emilia -. Il regime di tassazione, pur invariato rispetto all’anno precedente non essendo in previsione nuovi aumenti di Imu, Tasi e addizionale Irpef, rimane un vero e proprio macigno per le nostre imprese locali. Occorre riuscire a ridurre o quanto meno modulare in modo diverso la pressione fiscale sulle imprese artigiane e Pmi”.

Il Presidente Lapam di Reggio insiste: “Ancora una volta – afferma – i bilanci comunali si portano in equilibrio attraverso la leva fiscale, caricando sulle aziende costi non più sostenibili. Dall’altra parte, pur notando alcuni sforzi da parte del Comune di Reggio Emilia (penso per esempio l’indebitamento pro capite in costante diminuzione), occorre agire tagliando in maniera mirata e più efficace su alcuni capitoli ben precisi di spesa: personale, consulenze, iniziative varie di dubbia utilità, trasferimenti alle partecipate comunali. Basti pensare – prosegue Biagini – che la sola spesa sostenuta dal Comune per le partecipate è oltre il 25% della spesa corrente totale e stimabile in 30 milioni di euro. In più la Tari copre interamente la spesa per il servizio rifiuti, conteggiata in 35 milioni di euro: una cifra molto importante, più alta rispetto ad altri comuni paragonabili se non più grandi di Reggio Emilia. Occorre allora aprire un tavolo serio di confronto per la revisione del contratto di servizio in essere”.

Il Presidente Lapam prosegue la sua analisi: “Ci chiediamo per quale ragione da parte del Comune di Reggio Emilia vengono tolti (in realtà già da qualche anno) i fondi alle cooperative di garanzia, che rimangono strumento indispensabile per sostenere il credito alle piccole e medie imprese in anni di stretta e di ‘credit crunch’, mentre altri finanziamenti, alcuni dei quali indubbiamente meno centrali, vengono mantenuti. Chiediamo all’amministrazione comunale una gestione oculata delle risorse: queste, come ben sappiamo, sono scarse, ma il dovere dell’amministrazione è di scegliere con grande attenzione dove allocare le stesse risorse. Sul fronte privato, stante la morsa della crisi che prosegue da anni, le aziende hanno dovuto e saputo riorganizzarsi per rimanere competitive sul mercato. Per quale motivo – si domanda Biagini – nel pubblico questo non avviene? Confartigianato Lapam – ecco la proposta di Biagini – chiede un ulteriore momento di riflessione e di confronto con l’amministrazione comunale per analizzare insieme specifici correttivi da portare per porre in equilibrio il bilancio comunale e al contempo non gravare le imprese di altri costi”.