ciconte-036Nell’ambito del Gal, Enzo Ciconte, considerato fra i massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose e il primo a studiare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione, ha presentato, ieri sera, venerdì 10 aprile, al Castello di Spezzano, il suo ultimo libro “Riti criminali. I codici di affiliazione alla ‘ndrangheta”, dialogando con Simone Ghiaroni, antropologo culturale, membro del Laboratorio di Etnologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Sono intervenuti il sindaco Francesco Tosi e gli assessori Marco Biagini e Morena Silingardi.

Questa mattina, nella Sala Coniliare Maria Mescoli, Enzo Ciconte ha il Consiglio Comunale e il Consiglio Comunale dei Ragazzi sul tema delle mafie e della legalità.

Sono intervenuti, oltre al docente universitario, il presidente del Consiglio Comunale Monica Lusetti, il sindaco Francesco Tosi e l’assessore Morena Silingardi, il vicepresidente del Consiglio Comunale dei ragazzi Francisca Ohene (il presidente è oggi impegnato a Modena nella Coppa Ruffini di matematica); presenti anche gli assessori Marco Biagini, Fiorella Parenti e Riccardo Amici, i consiglieri comunali Assimakis, Baldaccini, Branduzzi, Gilli, Reginato, Rosi, Santi.

Nei due appuntamenti, ricchi di spunti e approfondimenti, Enzo Ciconte ha tra l’altro ricordato la leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, vissuti nel ‘400, e colpevoli di avere ucciso l’uomo che aveva violentato la loro sorella. Rimangono nell’Isola di Favignana 29 anni, 11 mesi e 29 giorni, durante i quali maturano le regole e i codici delle società che intendono fondare. Osso andrà in Sicilia, Mastrosso in Calabria e Carcagnosso a Napoli.

E’ soltanto una leggenda come quella dei Beati Paoli, la setta dei vendicatori giustizieri nata a Palermo, ma è il perno del racconto che le mafie fanno ai giovani, in ogni tempo e generazione, per accreditarsi come gruppo di ‘migliori’, chiamati a guidare gli altri e anche attraverso i riti, come quello dell’iniziazione, ribadiscono i valori dell’appartenenza a un gruppo eletto, che richiede il silenzio, una scelta di vita che non concede passi indietro, ma in cambio dà un ruolo, benessere, importanza. E’ un gruppo segreto, ma gli altri devono sapere che vi appartieni perché devono riconoscerti come uomo di rispetto, ma in realtà quello che le mafie incutono è paura, non rispetto.  In conclusione dell’incontro con il Consiglio Comunale dei Ragazzi, Ciconte ha ricordato la frase di Falcone: “La mafia non è affatto invincibile. È un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.

Le mafie non possono essere sconfitte soltanto dalle forze dell’ordine, il cui ruolo è indispensabile, perché non sono soltanto un’associazione criminale, ma culturale, economica, sociale, religiosa.

Il Gal, GenerAzione Legale è il progetto che unisce Distretto Ceramico per la legalità a cura di tutti i comuni, al quale partecipano, oltre a Fiorano: Maranello, Formigine, Prignano e Sassuolo, insieme ai gruppiWor(l)d, Pandora, Gruppo dello Zuccherificio, Gruppi Educativi Territoriali con il patrocinio di Libera e Avviso Pubblico.