sigImpianti elettrici obsoleti, uso anomalo d’autorimesse  e luci d’emergenza sono un altro dei problemi sottovalutati nei seminterrati dei palazzi.

C’è un dato che stupisce, nella lezione magistrale che il comandante dei Vigili del Fuoco di Modena, ing. Natalia Restuccia, ed il suo Vice, ing. Walter Tuzi, hanno tenuto ai partecipanti del corso per amministratori di condominio, organizzato da Confedilizia.

Il 50% degli incendi che si sviluppano nelle abitazioni private in città e provincia sono innescati dalle sigarette. Quelle che cadono dalle mani di chi fuma a letto e si addormenta. Cadono dalle dita e possono avere facile “innesco” sui materiali infiammabili, rappresentati da coperte e materassi. Si sprigionano così fumi tossici e fiamme che hanno spesso conseguenze letali per i diretti interessati, ancor prima del  propagarsi al resto dell’appar tamento e del palazzo.

L’attenzione per la sicurezza, nella vita di un condominio, è legata a parecchi fattori, spesso sottovalutati.  Spaziano dalla situazione tecnica in cui si trovano gli impianti elettrici ed anche all’uso improprio che spesso i proprietari fanno dei locali adibiti ad autorimesse. Spesso non ospitano vetture ma sono utilizzati come ripostigli per materiali di tutti i tipi, senza escludere  la trasformazione in laboratori per “arrotondare” lo stipendio in attività lavorativa o passarvi il tempo libero all’indomani della pensione. In queste situazioni, ma anche nelle singole abitazioni, se le case sono “datate”, i cavi elettrici non sono più adeguati alle necessità d’ utilizzo in un mondo in cui, dal riscaldamento, al condizionamento dell’aria, agli elettrodomestici, tutto prende “vita” dalla corrente elettrica. Il sovraccarico può surriscaldarli, facilitando il corto circuito in quanto non sono inguainati in isolanti autoestinguenti. Una particolare attenzione deve essere prestata alle parti interrate ed alle scale. Nei controlli effettuati, i Vigili del Fuoco notano anche che le vie di fuga non sono perfettamente segnalate, le porte “taglia fuoco” si chiudono troppo lentamente e non hanno la tenuta ermetica minima richiesta. Il tutto, condito dalla mancanza o improprio funzionamento delle luci d’emergenza. Ultimo, ma non per ultimo, è il controllo per l’apertura elettromeccanica della serratura nel portone d’ingresso. In mancanza di corrente, se l’impianto non è progettato correttamente, la stessa rimane chiusa e se è priva dello sblocco manuale si trasforma in una “trappola” con le ovvie conseguenze per chi deve mettersi in salvo.