Il Jobs Act è entrato in vigore da pochi mesi e, al di là della contrarietà espressa dalla CGIL nel merito del provvedimento perché non produce nuova occupazione aggiuntiva, ecco che iniziano a comparire vere e proprie distorsioni, che a nostro avviso dovrebbero essere considerate come vere e proprie truffe ai danni dell’erario.

Il tutto ruota attorno agli sgravi fiscali (fino a € 8,000 all’anno per 3 anni) concessi alle imprese che rendono stabile l’occupazione, generandone della “nuova” con l’unica condizione che il lavoratore non abbia un contratto a tempo indeterminato nel corso degli ultimi sei mesi.

Diverse aziende propongono ai lavoratori, stabilmente occupati anche con contratti a tempo indeterminato, di licenziarsi (magari con un piccolo incentivo) per poi essere riassunti il giorno successivo da una nuova azienda (che lavora negli stessi cantieri e svolge le stesse attività) ma questa volta assunti con un contratto a termine di sei mesi, con l’impegno che al termine dei sei mesi verranno tutti assunti a tempo indeterminato.

Trascorsi i sei mesi le aziende, generalmente tutte nuove, avranno “ripulito” i lavoratori e chiederanno di accedere ai famosi sgravi fiscali, senza aver creato alcuna nuova occupazione.

Insomma un “giochino”, facilmente prevedibile visto lo stato di una parte dell’imprenditoria italiana, con il quale i soliti “furbetti” tentano di sottrarre risorse al paese.

Queste risorse ovviamente non verranno reinvestite in nulla e finiranno direttamente nelle tasche dei soliti noti, cioè di chi da anni scarica la crisi sulla pelle dei lavoratori.

Tutto ciò sta accadendo con la benedizione del nostro solerte Presidente del Consiglio e del Ministro del Lavoro, vista l’enfasi con la quale stanno incensando il Jobs Act.

Ovviamente chiediamo agli organi preposti alla vigilanza di intervenire immediatamente e riteniamo necessario contrastare gli effetti devastanti di una norma che, oltre a non favorire nuova occupazione, penalizza chi sta lavorando.

(Antonio Mattioli, Responsabile politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna – Michele De Rose, Segretario Generale Filt Cgil Emilia Romagna)