conf-stampa-dell-amicoUnimore in prima fila in Europa per ridurre l’impatto negativo che i cantieri provocano nelle città. È questo l’obiettivo del progetto SUCCESS, un progetto europeo che poggia sulla collaborazione di partner provenienti da Italia, Francia, Spagna e Lussemburgo e che può contare su un finanziamento di 3,2 milioni di euro. Il progetto vedrà anche una sperimentazione pratica delle soluzioni individuate in quattro città europee, tra cui Verona, grazie al coinvolgimento della cooperativa di costruzioni carpigiana CMB.

 

La ‘esplosione’ delle città

In Europa la percentuale di cittadini che ha scelto di vivere in aree urbane nel 1970 superava di poco il 50%. Quarant’anni più tardi, nel 2010, aveva già raggiunto il 72%. Una corsa destinata a proseguire ancora, anche se a un ritmo leggermente più lento: si stima, infatti, che tra ulteriori 40 anni, ovvero nel 2050, la percentuale delle persone che vogliono vivere in città avrà raggiunto l’82%.

Questo andamento porta con sé un aumento dei cantieri nelle aree urbane. Si stima che il 50% dei trasporti nelle città europee venga generato ormai dall’industria delle costruzioni e il 95% di questi spostamenti di merci avviene per strada. Diviene così fondamentale, per garantire la vivibilità delle nostre città, ridurre gli impatti negativi della distribuzione delle merci in ambito urbano, relative al settore delle costruzioni.

 

Gli obiettivi di SUCCESS

Migliorare la conoscenza e comprensione dei servizi e dei viaggi di trasporto delle merci, riducendo il costo e dimostrando l’impatto che può avere  l’aumento di efficienza sul trasporto e sull’ambiente. Questo è, dunque, lo scopo di SUCCESS, presentato stamane alla presenza del Rettore di Unimore prof. Angelo O. Andrisano, del Pro rettore prof. Riccardo Ferretti e del Assessore alle Attività Produttive Piano Energetico Economia Verde e Ricostruzione Post Sisma della Regione Emilia Romagna dott.ssa Palma Costi, che nel suo intervento ha sottolineato come: “questo progetto è il primo dei 90 progetti finanziati l’anno scorso dalla Regione e che concorrevano su Horiz 2020, ad avere centrato l’obiettivo. Il suo pregio è quello di inserirsi a pieno titolo nelle strategie perseguite dalla Regione per quanto riguarda la trasformazione delle città e la mobilità sostenibile”. Per raggiungerlo il progetto si focalizzerà su due concetti principali: la gestione della catena di distribuzione (in gergo tecnico Supply Chain) introducendo metodologie di collaborazione, sistemi di supporto alle decisione e innovazioni negli accordi commerciali e la sperimentazione di un Centro di Consolidamento per le Costruzioni, con cantieri in aree urbane o peri-urbane, sviluppando linee guida e best-practice.

Il progetto si avvale di un insieme integrato di conoscenze che vengono dagli istituiti di ricerca, dall’amministrazione pubblica e dalle imprese di costruzioni. Insieme verranno studiati sistemi di collaborazione e modelli di business sostenibili per ottimizzare la supply chain nell’ambito delle costruzioni, la rete di distribuzione, i cantieri e la logistica inversa, quella che si occupa del recupero e raccolta dei resi, che devono essere previsti e contenuti al massimo grado proprio per ridurre i flussi.

“Il tema del trasporto delle merci in ambito urbano, per quanto non ancora completamente risolto, – spiega il prof. Mauro Dell’Amico di Unimore – è stato oggetto di numerosi studi e di implementazione in centinaia di città. Da questi studi sono sempre state escluse le attività inerenti le costruzioni in ambito urbano ed i grandi cantieri, limitrofi alle città. Abbiamo proposto alla Commissione Europea di impegnare le competenze che noi e gli altri partner abbiamo sviluppato negli anni nell’ambito della logistica, affrontando il tema della logistica dei cantieri. L’idea è stata molto apprezzata ed il progetto è risultato uno dei primi nelle graduatorie. Il gruppo di ricerca che dirigo si occupa in generale di ottimizzazione e strumenti per il supporto alle decisioni. Sono proprio questi metodi quantitativi, un mix di studi matematici e sofisticati software, che andremo a sviluppare per aiutare chi gestisce i cantieri a migliorare l’operatività e ridurre l’impatto delle migliaia di spostamenti di camion e furgoni che alimentano i cantieri. Voglio anche sottolineare che per il successo del progetto hanno contribuito l’assessorato attività produttive della Regione Emilia Romagna che ha cofinanziato la fase di preparazione della proposta; l’Istituto per il Trasporti e la Logistica della Regione Emilia Romagna, con il quale l’università ha instaurato un forte rapporto di collaborazione finalizzato alla partecipazione a bandi europei; l’assessorato ai trasporti della Regione Emilia Romagna che è partner del progetto e ci aiuterà nella valutazione delle possibili misure da adottare; e non da ultima la CMB di Carpi, che, pur non avendo esperienze di progetti europei ha subito colto l’importanza di questa iniziativa e ha messo a disposizione i suoi uomini e soprattutto due grandi cantieri, a Verona, per un test sul campo”.

 

Il ruolo di Unimore

Il progetto europeo coinvolge 11 partner di 4 diversi Paesi. Quattro i soggetti italiani: la Regione Emilia-Romagna, l’Istituto per i trasporti e la logistica (ITL), la Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi ed il gruppo di ricerca di Ottimizzazione e Supporto alle Decisioni, guidato dal prof. Mauro Dell’Amico, che fa parte del centro di ricerca universitario EN&TECH dell’ateneo di Modena e Reggio Emilia. Del finanziamento complessivo pari a 3,2 milioni di euro – provenienti al 100% dalla Comunità Europea – poco più di un terzo (1,1 milioni di euro) andrà ai partner italiani e di questi quasi il 40% al centro dell’Ateneo (446mila euro), a testimonianza del ruolo fondamentale che gli è stato assegnato (pari a circa un settimo del budget totale).

“Ancora una volta la ricerca Unimore – afferma il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – si dimostra competitiva e soprattutto di prestigio. Questo progetto che ha un’indubbia valenza sociale, oltre che economica, e che si può ben inquadrare nelle iniziative che dovranno essere adottate dopo il recente G7 per la riduzione delle emissioni in atmosfera, è uno degli studi che ha ricevuto la maggiore attenzione da parte delle autorità europee, ottenendo un cospicuo finanziamento. Il ruolo che avrà il nostro centro di ricerca En&Tech, di cui si riconoscono le indubbie competenze scientifiche acquisite negli anni dai suoi tanti ricercatori, risulterà fondamentale”.

EN&TECH, in particolare, sarà responsabile di uno dei fulcri del progetto, ovvero dello sviluppo dei sistemi di ottimizzazione della gestione della catena della distribuzione. Il laboratorio reggiano, diretto dalla prof. ssa Bianca Rimini, ha, infatti, un’esperienza molto forte sui temi legati alle costruzioni, ai materiali, all’efficientamento energetico di edifici e processi produttivi ed alla domotica. In particolare il gruppo del prof. Dell’Amico ha elevate competenze nella definizione di sistemi di  supporto alle decisioni ed alla programmazione di attività complesse, testati ad esempio nella costruzione della cosiddetta autostrada Pedemontana, l’arteria che corre a nord di Milano. Questi sistemi di calcolo consentono di avere una visione completa e simultanea di situazioni complesse e di poter quindi assumere le decisioni migliori, prevedendone con grande precisione le conseguenze.

Il centro dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si occuperà anche dell’organizzazione delle attività di cantiere nella città-pilota di Verona, dove sarà studiato un Centro di Consolidamento per le Costruzioni. Questo snodo dovrà agevolare i lavori, riducendo e meglio organizzando il volume di traffico urbano che si genererà, per l’ampliamento e la ristrutturazione del Policlinico Borgo Roma e dell’Ospedale Maggiore che si trovano in due quartieri opposti della città scaligera, superando i problemi di congestione che inevitabilmente progetti di questo impatto porterebbero con sé.

“E’ con grande soddisfazione che ho appreso del successo del progetto, sviluppato nell’ambito del centro interdipartimentale EN&TECH. Attualmente, come tutti sanno, – afferma la prof. ssa Bianca Rimini, Direttore di EN&TECH – è diventato sempre più difficile accedere ai finanziamenti europei, dato l’elevato numero di progetti presentati e la loro qualità. Sono quindi ancor più soddisfatta del risultato conseguito, che contribuirà a fare conoscere a livello nazionale ed internazionale il nostro  Centro che, seppur giovane, ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli della ricerca su temi di grande attualità”.

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Il centro di ricerca EN&TECH

EN&TECH è il centro interdipartimentale per la Ricerca Industriale ed il Trasferimento Tecnologico nel Settore delle Tecnologie Integrate per la Ricerca Sostenibile, della Conversione Efficiente dell’Energia, l’Efficienza Energetica degli Edifici, l’Illuminazione e la Domotica. È promosso dal Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) e dal Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche (FIM) dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e fa parte della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna.

 

En&Tech sviluppa le seguenti tematiche di ricerca:

·         Tecniche e metodologie per la valutazione delle proprietà termo fisiche, chimico fisiche e strutturali dei materiali e dei componenti edilizi, per lo studio dei processi da stress ambientale, delle dispersioni energetiche  e delle caratterizzazioni strutturali dei materiali, dei componenti edilizi e del complesso del costruito;

·         Piattaforme di home e building automation, sistemi per illuminazione domestica ad alta efficienza energetica;

·         Prototipi tecnico-sperimentali per la conversione efficiente dell’energia negli edifici in ambito fotovoltaico di terza generazione, eolico, rigenerazione, cogenerazione a combustibile metallico.

 

Il Centro En&Tech dedica un impegno prevalente alle attività di Ricerca Industriale, Innovazione e Trasferimento Tecnologico rivolte ad utenti esterni. In questi anni  ha sviluppato attività  in ambiti molto diversi. Si va dalla ricerca per la stima del valore ottimo di dose in radioterapia alla ricerca sul monitoraggio online della qualità e dell’evoluzione dei vini, passando dallo studio e dallo sviluppo di materiali innovativi per costruzioni ecosostenibili e dalla progettazione di un sistema ottico innovativo di concentrazione solare.