Carani-SassuoloIl Comitato “Salviamo il Teatro Carani“ si è posto la domanda: “che fine fanno i soldi stanziati dal Comune per il Teatro Carani?“. A nostro parere la domanda è pertinente e meritevole di risposta visto lo stato dei rapporti tra proprietà del Teatro e Comune, tra l’altro acuiti dal recente crollo di parte del cornicione della struttura. La politica deve delle risposte ai sassolesi che non amano il gioco delle tre carte.

Per stare ai fatti ed entrare nello spirito apolitico del Comitato , riteniamo  utile riepilogare lo stato degli atti e  fatti.

Allegato al bilancio di previsione 2015 del Comune , tra le spese  di investimento sono iscritte euro 100.000 da girare ad SGP a titolo di “manutenzione straordinaria Cinema Teatro Carani“.

I soldi provengono, in via teorica, dalla vendita di beni patrimoniali, anche se attualmente questi beni sono stati conferiti ad SGP , ma  è la stessa cosa….sarebbe   interessante sapere: “se non si  riesce a vendere niente dove vengono presi questi soldi ?“

L’ambiguità  delle indicazioni politiche ed i conseguenti provvedimenti amministrativi  cominciano dalla rescissione del contratto  di affitto di azienda con la società Teatro Carani srl ( 20 febbraio 2015).

Il contratto firmato il 25 luglio 2012  aveva scadenza il 30 luglio 2015.

Il tecnico esterno chiamato dal Comune, vedi determina dirigenziale del 7 novembre 2014, a periziare il danno subito dalla struttura, in data 3 febbraio 2015 ha comunicato al Comune la valutazione del danno  in euro 100.000.

Il bilancio di previsione 2015  è stato approvato dalla Giunta il 17 marzo 2015, appare ovvio che l’Amministrazione ha riconosciuto ed ha posto a suo carico l’entità del danno alla controsoffitattura del 24 ottobre 2014 e valutato in 100.000 euro.

Sarebbe interessante sapere il costo della perizia, il capitolo di imputazione  ed il perché non sono stati utilizzati i tecnici interni….gli stessi che hanno quantificato  la  “svalutazione“  patrimoniale di SGP.

La politica deve uscire dal gioco dei  rimpalli delle responsabilità ,pratica conosciuta per rinviare le decisioni .

Da anni il Teatro Carni è condotto in regime di “ affitto d’azienda “ con manutenzione straordinaria ed ordinaria a carico del Comune.

Sarebbe interessante verificare quanti soldi ha cacciato il Comune per manutentare una struttura delicata ed avanti negli anni come il Teatro Carani…..stessa domanda sarebbe da girare anche alla proprietà.

Siamo sempre convinti che il Teatro Carani va acquistato e riproponiamo la   proposta di acquisto  attraverso un patto con la città e quindi con un “tassa di scopo“, ovviamente da calibrare con lo stato di pressione fiscale locale

In via subordinata è sempre valida la proposta di vendere le reti del gas.

Abbiamo l’impressione  che qualcuno  stia lavorando per un Teatro stabile  a livello di Distretto modenese della Ceramica , ci sono orientamenti politici per il Teatro Astoria di Fiorano, ricordiamo, tra l’altro,  costato  una “ barca di soldi “ .

A proposito delle battute di tal Iacchetti, riportate dalla stampa, ospite di Sassuolo per uno spettacolo in piazza intitolato a Giorgio Gaber,  ci saremmo aspettati una parola di solidarietà per  il Teatro Carani….Gaber era di casa al Carani !

 

(Partito Socialista Italiano Sassuolo)