Franco-HullerSabato 4 luglio, a partire dalle ore 19, a Sassuolo presso il locale Rivellino di via Monzambano 1, è in programma il vernissage della personale dell’artista sassolese Franco Hüller. La mostra di pittura che sancisce il ritorno a casa dell’artista che da molti anni vive e opera a Praga, in Repubblica Ceca, resterà allestita per tutto il mese di luglio in quelle che furono le cantine del Palazzo Ducale.

Il titolo della mostra richiama un verso della nota poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel nel 1996. La poesia della Szymborska – lirica, ironica, profonda – si connette armoniosamente con la produzione pittorica di Hüller, costruita intorno alle tinte forti del vivere umano: libera e intensa, provocatoria e filosofica, ossessiva e gioiosa, contraddittoria e complessa ma dall’immediata e impattante forza visiva. Un crocevia di enigmi esistenziali, riflessioni e introspezioni, estasi estetica.

Un’occasione da non mancare per ammirare le nuove produzioni di un apprezzato artista che ha trovato la propria consacrazione in una dimensione internazionale, pur conservando legami e radici forti nella propria terra natia.

 

 

FRANCO HÜLLER

Nato a Sassuolo nel 1975 e diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, completa la formazione all’Accademia di Belle Arti di Verona. Dopo esser stato docente di educazione artistica in Italia, attualmente insegna visual communication al Prague College nella capitale ceca e tiene corsi di illustrazione e fotografia. Ha all’attivo corsi di estetica e comunicazione in istituti superiori, oltre a laboratori creativi sviluppati con disabili intellettivi e giovani disagiati.

Già direttore artistico delle riviste Autodafè e Cenere, ha presentato a Modena il progetto/galleria Flanêur. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali in Italia e in Repubblica Ceca. Il suo percorso artistico è segnato dall’incrocio di forme differenti di espressione (pittura, fotografia, video arte, animazione multimediale) e dalla ricerca di una costante interazione attiva con l’interlocutore fruitore dell’opera.