prima_infanziaE’ stata pubblicata oggi la graduatoria dei nidi d’infanzia per il prossimo anno  educativo.  I bambini ammessi al servizio con questa graduatoria sono 1.573  (Borgo Panigale 95, Navile 326, Porto 136, Reno 122, San Donato 147, Santo  Stefano  149, San Vitale 210, Saragozza 156, Savena 232), mentre 845 sono  quelli  momentaneamente in lista d’attesa, un numero purtroppo ancora elevato, ma in linea con quello degli anni scorsi.

Come   in   passato,   è  prevedibile  che  la  lista  d’attesa  diminuisca progressivamente  nei  prossimi mesi, per effetto delle consuete rinunce al servizio, molto numerose in questa fascia di età, un fenomeno storico e non certo  una  novità degli ultimi anni. Nell’anno scolastico appena concluso, il  numero  di  bambini  in  lista  d’attesa  è  passato da 820 nella prima graduatoria a 239 nella graduatoria di febbraio 2015.

Il  numero  di domande raccolte quest’anno è in linea con quello degli anni precedenti, registrando solo una lieve flessione rispetto al 2014, da 2.571 a  2.439.  L’indice  di  propensione al servizio – inteso come rapporto tra domanda  complessiva  (nuovi  e  vecchi  iscritti)  e utenza potenziale – è sempre molto alto per questa fascia di età e si mantiene al 42%.

Un dato positivo da sottolineare è il tasso di copertura (33%), inteso come rapporto  tra  posti offerti e utenza potenziale, che si mantiene tra i più alti d’Italia, rispettando le indicazioni dell’Europa.

L’aspetto  certamente  più  rilevante,  però,  è che mentre nel resto della regione negli ultimi anni si registra un drastico calo della domanda, tanto che in taluni casi si è arrivati anche alla chiusura di servizi, il dato di Bologna  continua  a  essere in controtendenza e tante famiglie chiedono di poter  iscrivere  i  propri  figli al nido. Un risultato importante, frutto dell’impegno  del Comune di Bologna, che destina al sistema dei servizi per la prima infanzia ingenti risorse, nonostante i continui tagli al bilancio.

Questo  consente  non solo di mantenere l’offerta in linea con gli standard europei,  ma  di  realizzare  una  politica tariffaria che va incontro alle difficoltà di tante famiglie.

Quest’ultimo  aspetto merita una riflessione particolare: il nostro sistema tariffario,  come è noto, prevede ben 80 fasce di sconto fino all’esenzione totale  per i redditi più bassi. La tariffa media si attesta attorno ai 180 euro  mensili;  le rette, infatti, complessivamente coprono solo il 13% dei costi  del  servizio.  Questo  ha  consentito  alle  famiglie di non dovere rinunciare a un servizio educativo per motivi economici.

Vale  la  pena,  comunque,  ricordare  che  accanto a servizi educativi con affido, come il nido, ve ne sono altri non meno importanti quali ad esempio i  “Centri  bambini  e  genitori”,  che  in questi anni hanno registrato un aumento delle presenze e che rappresentano importanti luoghi educativi e di supporto  alla  genitorialità,  a  cui  molte famiglie si rivolgono, quando decidono di non scegliere il nido d’infanzia.