municipale“In   riferimento  a  recenti  episodi  di  truffe  commesse  da  individui qualificatisi  come  agenti  della  Polizia  Municipale  di Bologna, questo Comando  – spiega il Comandante Carlo di Palma -ritiene  doveroso  fornire  alcuni  indicazioni  utili  ai fini di contrastare  tali  fenomeni  e  tutelare cittadinanza, in particolar modo i soggetti più esposti a questa tipologia di crimini.

Innanzitutto   si   specifica  che  il  personale  di  questo  Corpo  opera abitualmente  in  uniforme,  salvo  se  impiegato  in attività di carattere investigativo.

Gli  agenti  indossano,  in questo periodo estivo, la tradizionale uniforme con  camicia  azzurra  (con  placca  distintiva),  pantaloni blu e berretto bianco,  portano al fianco la pistola d’ordinanza, custodita in una fondina di  colore  bianco  e,  a  richiesta,  sono tenuti ad esibire la tessera di riconoscimento  (un  tesserino rettangolare di colore bianco e azzurro, con fotografia del titolare in uniforme).

Si  reputa  che queste precisazioni, apparentemente banali, siano utili per smascherare  i  truffatori,  sedicenti  agenti, sia quando operano in abiti civili,  sia  quando  indossando  capi  di  abbigliamento assimilabili alle uniformi delle forze dell’ordine.

In  caso  di  comportamenti  sospetti,  chiedo di contattare immediatamente qualunque  organo  di  polizia  all’utenza  di  emergenza  (112 – 113) o la Polizia  Municipale  al  numero  telefonico  051  266626  che è in funzione ininterrottamente 24 ore su 24 tutti giorni dell’anno.

Assicurando  che  il  Corpo dedica ogni possibile impegno nello svolgimento della  azione  di  presidio  del  territorio – conclude di Palma –  si  invitano  i  cittadini a segnalare,   telefonicamente,  ma  anche  direttamente  agli  operatori  in servizio  di  pattugliamento  o  presso  i  vari  Uffici  territoriali,  la sussistenza  di  situazioni  sospette,  avendo  cura  di  memorizzare  ogni possibile  elemento  (aspetto  fisico,  abbigliamento,  veicoli utilizzati) utile alla individuazione di eventuali malfattori”.