scuolaPoco meno di un mese fa abbiamo denunciato, come OO.SS, la mancanza di 600 posti di docenti nell’organico di diritto, necessari per il completo funzionamento della scuola modenese, anche senza far fronte ad ulteriori criticità.

La rivendicazione puntuale e continua delle OO.SS, che ha coinvolto anche le istituzioni a livello locale, ha portato alla condivisione delle richieste espresse.

A Modena sono arrivati 466 insegnanti (dei 600 indicati) che costituiscono una risposta parziale (ne mancano circa 130-140) e non sufficiente a coprire le reali esigenze così come segnalate dai Dirigenti Scolastici, anche tenuto conto dell’aumento di circa 1000 studenti iscritti e delle conseguenti nuovi classi da attivare.

Pare eccessivamente trionfalistica la soddisfazione espressa dall’UST di Modena e dagli Enti locali, perché rimangono irrisolti ancora molti nodi: 6 sezioni di scuola d’infanzia con solo orario antimeridiano, le mancate concessioni di tempo pieno ulteriori rispetto a quelle già avviate, il persistere di classi sovraffollate nelle secondarie superiori  in deroga all’integrazione della disabilità e delle norme su salute e sicurezza, la statizzazione dei docenti dell’IT.Fermi.

E’ obbligo sottolineare che trattasi di “restituzione” di classi a rischio soppressione piuttosto che di attribuzione di classi in più, altrimenti non si rende completa la nota informativa.

Vero è che l’Amministrazione ha dato l’avvio alle stabilizzazioni sul turn-over a cui seguiranno una parte di quelle  del piano straordinario di assunzioni ai sensi del DL 107/2015, ma le farraginose procedure di assunzione hanno innescato grande preoccupazione nei docenti precari, poiché denotano un’assoluta mancanza di conoscenza del funzionamento del mondo della scuola, oltre che un minimo di buon senso da parte degli estensori della norma.

Come OO.SS seguiremo con attenzione l’iter appena partito dopo l’approvazione del Disegno di Legge, e metteremo in campo tutte le forze politiche, di rappresentanza e vertenziali per evidenziare le storture e le forzature di una riforma attuata senza confronto e senza reale ascolto.

(Flc Cgil – Cisl Scuola – Uil Scuola – Snals Confsal Modena)