A distanza di molti mesi dall’incendio che ha visto devastati i locali di una intera ala della sede INPS di Modena, nonostante i continui appelli delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e  Fialp Cisal affinché si ripristinassero le normali condizioni per assicurare servizi dignitosi all’utenza, oggi registriamo che ancora nulla è cambiato.

I lavoratori sono “accampati” in postazioni di fortuna. Questo costringe gli utenti a veri e propri “pellegrinaggi” all’interno dell’Istituto, spesso in spregio delle più elementari regole di rispetto della privacy essendo gli spazi non adeguati al numero di sportelli operativi. Sportelli che non possono essere ridotti visto che per i lavoratori dell’istituto previdenziale modenese la risposta all’utenza è una priorità indiscussa. Inoltre gli addetti dei vari servizi sono dislocati nell’edificio dell’Istituto di viale Reiter in modo che i necessari contatti tra loro, spesso fondamentali per una sollecita risposta alle richieste dei cittadini, sono ridottissimi.

Le assicurazioni che erano state date dai massimi vertici dell’INPS a tutt’oggi si sono tradotte in un nulla di fatto al punto che, dopo sei mesi dall’incendio, è andato deserto il bando di gara per il ripristino dei locali emesso dalla Direzione Regionale.

Le Organizzazioni Sindacali non vorrebbero che questa situazione fosse la dimostrazione della volontà di soddisfare alla richiesta di contrazione dei costi degli immobili attraverso una  riduzione degli spazi. Una scelta discutibile nel metodo e nel merito e che non considererebbe in alcun modo le esigenze degli utenti e del servizio. Infatti analoghe misure sono già state adottate in diverse sedi provinciali. Per la sede di Vignola la riduzione degli spazi ha previsto la condivisione con uffici del Comune, per le sedi di Sassuolo e di Carpi si è preferito ridurre i locali. Le Organizzazioni Sindacali non possono accettare ciò che si prospetterebbe per le sedi di Pavullo e Mirandola alla luce di voci sempre più insistenti della loro soppressione. Infatti, a tutt’oggi e nonostante le promesse fatte dai vertici dell’INPS, non si registra alcun segnale confortante per quanto riguarda la permanenza dell’agenzia posta sulla zona appenninica nonché nella zona colpita dai tragici eventi calamitosi.

Le conclusioni delle organizzazioni sindacali portano a pensare che Modena stia diventando la provincia preferita da alcune amministrazioni pubbliche affinché siano ridotti i servizi, un trattamento che i lavoratori e i cittadini modenesi non meritano.

(Fp Cgil, Cisl Fp, Fialp Cisal)