alimentare-watsonL’alimentazione nella pratica sportiva amatoriale o agonistica come elemento fondamentale della performance è stato il tema al centro dell’incontro “Alimentare Watson! Le performance nello sport e nella danza”, promosso da Fondazione Bracco in collaborazione con Accademia Teatro alla Scala e con il patrocinio del Ministero della Salute, tenutosi oggi all’Auditorium di Palazzo Italia a Expo Milano 2015.

Per il Sassuolo Calcio hanno presenziato all’evento la squadra e lo staff tecnico degli Allievi Nazionali Under 17 LegaPro e un gruppo di Giovanissimi Nazionali Under 15.

Medici, studiosi e specialisti, oltre a testimonial d’eccezione come l’étoile Oriella Dorella e l’ex difensore nerazzurro Ivan Cordoba, sono intervenuti su un tema fondamentale per tutti quelli che praticano lo sport e la danza, non solo a livello agonistico, e cioè il corretto apporto nutrizionale ed energetico necessario ad affrontare le rapide modificazioni metaboliche a cui si è soggetti durante i diversi momenti che caratterizzano l’attività sportiva e coreutica: l’allenamento, la performance, il recupero.

Dopo i saluti istituzionali del Direttore Generale dell’Accademia scaligera Luisa Vinci, il workshop si è aperto con gli interventi di Rodolfo Tavana, responsabile sanitario del Milan, sul tema dell’idratazione dell’atleta e di Piero Volpi, coordinatore dello staff medico dell’Inter, sul tema dell’alimentazione dei giovani sportivi. A seguire è intervenuto Luca Mondazzi, specialista in Scienza dell’Alimentazione del Centro Ricerche Mapei Sport, che si è soffermato sul valore della Vitamina D in ambito sportivo. “E’ ormai veramente lontana l’epoca nella quale l’attività della Vitamina D veniva identificata essenzialmente con la prevenzione delle malattie caratterizzate da demineralizzazione ossea. Oggi la Vitamina D – ha detto Mondazzi – è anche un importante modulatore delle difese immunitarie, con conseguenti azioni di prevenzione delle infezioni e un elemento di supporto del trofismo e della funzione muscolare e polmonare. Purtroppo, però, se da un lato le sue funzioni sono così rilevanti, dall’altro le sue disponibilità sono davvero molto scarse. E’ quindi evidente la necessità di un intervento su larga scala che abbia come primo obiettivo quello di informare la popolazione in generale e gli sportivi in particolare di questo problema e come obiettivo finale quello di correggere la carenza di Vitamina D quando presente”.

Il workshop è poi proseguito con gli interventi di Roberta Cazzola, docente di Biochimica della Nutrizione presso l’Università degli Studi di Milano, che ha incentrato il suo intervento sull’utilizzo degli acidi grassi essenziali, di Benvenuto Cestaro, Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Milano, che si è concentrato sul tema di come ottimizzare le performance evitando effetti collaterali, di Omar De Bartolomeo, Ortopedico del Teatro alla Scala e medico responsabile della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala, che ha focalizzato l’attenzione sugli aspetti nutrizionali e la performance nei ballerini professionisti e di Raffaella Lorenzut, Direttore Corporate HR del Gruppo Bracco, che ha toccato il tema del rapporto tra giovani e sport.

Hanno concluso i lavori Oriella Dorella e Ivan Cordoba che hanno portato la propria testimonianza ed esperienza sul tema del convegno e Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, che ha ricordato il bellissimo Progetto Scuola, iniziativa di Padiglione Italia, Expo Spa e Ministero dell’Istruzione, che ha coinvolto l’intero sistema scolastico italiano sul tema dei rischi legati a comportamenti alimentari non corretti.

 

(Fonte: Sassuolo Calcio su comunicato stampa Segreteria Fondazione Bracco)