Spoerri@SusanneNeumann

(Ph.Susanne Neumann)

Avviare una riflessione critica sui principi fondamentali della nutrizione. Questo l’intento dell’artista svizzero Daniel Spoerri quando, nel 1967, creò la “Eat Art”. Oltre 150 sue opere saranno esposte a Modena nella mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation” che inaugura sabato 10 ottobre alle 18 alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo S. Margherita in corso Canalgrande. Realizzata e coprodotta da Galleria civica di Modena e Fondazione Cassa di risparmio di Modena con il “m.a.x.” museo di Chiasso (Svizzera), la mostra – a cura di Susanne Bieri, Antonio d’Avossa, Nicoletta Ossanna Cavadini – sarà visitabile gratuitamente fino al 31 gennaio (mer-ven 10.30-13 e 15 -18; sab, dom e festivi 10.30-19; lun e mar chiuso).

L’esposizione si collega strettamente al tema di Expo Milano 2015  – di cui la tappa modenese ha ricevuto il patrocinio – dove fino al 31 ottobre è visibile “Meissen Porzellan Puzzle”, un’opera composta da 36 formelle in porcellana bianca realizzata appositamente da Spoerri per il Padiglione Svizzero.

Le opere esposte a Modena vanno da un primo periodo di sperimentazione legato alla rivista “Material” (1955-1961), ai multipli cinetici, ai celebri “tableaux-pièges”, “quadri trappola” ottenuti da assemblaggi di oggetti di uso quotidiano incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento  –  composizioni casuali di residui di cibo e stoviglie usate, intrappolati nella resina e disposti in verticale, come quadri, oggi in collezione al MoMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi – fino alla scultura e alla ricerca in campo grafico, cui si aggiungono documenti d’archivio.

La poetica di Spoerri (nato nel 1930), indagata nel percorso espositivo, consente una lettura a ritroso dell’epocale attrazione dell’uomo nei confronti del cibo.

Nella sala grande di Palazzo Santa Margherita sono collocati i 21 “tableaux-pièges” che compongono l’intero ciclo intitolato “20 metri quadrati di utensili da cucina inutili” del Bistrot di Santa Marta (2013, Milano, collezione Fondazione Mudima) e una decina di altri “tableaux-pièges”, esito finale delle cene organizzate alla Fondazione Mudima di Milano nel 2014. Sempre in sala grande, un “tableau-piège” della serie “Sevilla” proveniente dall’Austellunghaus Spoerri (Austria), e “Otto incubi magri”, sculture in bronzo del 2002 provenienti dallo stesso sito. A queste opere si aggiungono due video: “Daniel Spoerri dalla A alla Z”, realizzato da Studio Azzurro e Fondazione Mudima nel ‘91 e “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, prodotto da Ultrafragola Channel in occasione della prima tappa della mostra al m.a.x. museo di Chiasso, Svizzera (dal 30 aprile al 30 agosto 2015).

Nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita il percorso è dedicato in particolare alla grafica, per la prima volta oggetto di studio in una sede museale, e presenta, fra gli altri fogli, i suoi elaborati, i manifesti, gli annunci, biblioteche di ricette, lettere e documenti testimoni dei rapporti di Spoerri con gli artisti contemporanei. In mostra diversi pezzi delle Edition MAT (Multiplication d’Art Transformable) serie di multipli editi da Spoerri realizzati in collaborazione con celebri artisti con i quali collaborava alla fine degli anni Cinquanta, fra cui Marcel Duchamp, Man Ray, Josef Albers, Jean Tinguely, Enrico Baj, Christo, Dieter Roth.

La Palazzina dei Giardini ospita opere uniche realizzate in tema Eat Art, dai primi “tableaux-pièges” degli anni ‘60 fino all’ultima opera realizzata per Expo e di cui è esposto il prototipo Kleiner Tisch II. La cupola ospita quattro sculture in bronzo. Fra queste “L’albero della civetta” (2007) che racconta la vita di Spoerri e nelle sale attigue le opere provenienti da collezioni emiliane. In Palazzina anche il video “Resurrection” del ‘69 da un’idea di Daniel Spoerri per la regia di Tony Morgan.

Le opere vengono dalla collezione dell’artista, dalla Biblioteca nazionale di Berna che ne custodisce l’archivio e da importanti musei, gallerie e collezionisti europei.

“Analizzando un ambito territoriale molto circoscritto, come quello emiliano  –  scrive Serena Goldoni nel suo testo in catalogo – la varietà dei collezionisti e delle collezioni dell’opera di Daniel Spoerri è sorprendente e sorprendentemente ricca. Basti ricordare la ‘Biblioteca di ricette’ (1987-89), stampata dal rimpianto Francesco Conz – prosegue – oppure opere che per pura casualità diventano rappresentative di una volontà collezionistica come ‘Collezioni di cucchiai e croci’ (1986) della raccolta di arte contemporanea religiosa di Carlo Cattelani, oggetti di cucina assemblati con croci e madonne, con una luce blu che crea un’atmosfera mistica”.

A questi si possono aggiungere i “Brotteigobjekte” (oggetti di pasta di pane, 1972), per tornare alla Eat Art, scarpe e scarpette malconce, ferri da stiro ricolmi di impasto per pane, lavori fatti cuocere al forno. Daniel Spoerri, spiegano i curatori, nato come danzatore e coreografo, divenuto inventore di un nuovo linguaggio artistico, autore di ricette e menù, anima di ristoranti e perfino attore, attraverso la sua poetica ha messo in discussione conformismo, luoghi comuni, certezze. Un maestro che ha trasformato il nutrimento in interlocutore privilegiato, vero e proprio “trait d’union” tra arte e vita.

 

NELLA MOSTRA ANCHE TRE VIDEO

“Resurrection”, “Spoerri dalla A alla Z” e “Daniel Spoerri. Eat Art in trasformation”

Sono tre i video presenti nella mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in Transformation”, visitabile gratuitamente dal 10 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini, in corso Canalgrande a Modena.

In “Resurrection”, video d’artista di 7 minuti girato nel 1969 da un’idea di Daniel Spoerri per la regia di Tony Morgan, la storia di una bistecca viene rovesciata. Se nessuno prima di lui aveva immaginato la vita di una bistecca (e il suo contrario), Spoerri l’ha raccontata descrivendo il percorso della stessa da escremento umano alla sua genesi animale, per risalire fino al bue. È un lavoro che spinge sull’eterna circolarità della vita (e della morte) e che lo stesso Spoerri racconta così: “… si svolge tutto alla rovescia: l’uomo che mangia la carne, la compra, il macellaio la prepara, il bue al macello, il bue nel prato e il bue che defeca. In tutto questo mi interessa la struttura circolare che mette in relazione vita e morte”. Proveniente dall’archivio Daniel Spoerri (conservato presso la Biblioteca Nazionale svizzera di Berna, partnerschip dell’esposizione), “Resurrection”, si proietta alla Palazzina dei Giardini tra numerosi “tableaux-pièges” e sculture.

In Sala grande è visibile “Daniel Spoerri dalla A alla Z” realizzato da Studio Azzurro e Fondazione Mudima nel 1991. Della durata di 25 minuti, proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano, è un documentario di impianto raffinato che mentre restituisce la poetica e la carriera di Daniel Spoerri attraverso immagini che si alternano a testimonianze dirette dell’artista, racconta con luce anche sinistra, di ossa, falci, animali imbalsamati, attrezzi da lavoro, del pensiero dell’artista sugli uomini e sulle donne, del bene e del male (che hanno origine, secondo lui in ultima analisi dalla cucina), di quanto il mondo tutto sommato sia piccolo, così come lo si può guardare, circoscritto fra Parigi, Vienna, Berlino e Roma, città dove ha vissuto, mentre strumenti musicali, teschi, ossa e occhi di vetro fungono da sfondo, o sfilano in primo piano, in un continuo altalenarsi di “input e output del cammino della digestione”.

Sempre in Sala grande, il video “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation” (11 minuti e 28 secondi), prodotto da Ultrafragola Channel in occasione della prima tappa della mostra allestita al m.a.x. museo di Chiasso, Svizzera (dal 30 aprile al 30 agosto 2015). Nel video, oltre a testimonianze dirette dell’artista che ripercorre momenti cruciali del suo passato e riferisce aneddoti della sua vita familiare e dei suoi “rendez-vous” con Marcel Duchamp, la voce dei curatori cui è affidata la chiave di lettura della mostra, fra gastrofilosofia, (un modo per definire le opere di Spoerri che si confondono con il nostro quotidiano e, a ben guardare, rivelano aspetti della nostra società e del nostro “modus vivendi”), ironia e affinità elettive. Alle immagini delle opere e dell’allestimento si alternano frammenti dal video “Profession Obsession” (Archivio Daniel Spoerri, 1997, riproduzione: Graphische Sammlung Schweizerische Nationalbibliothek, durata: 35’ 37”).

 

DOMENICA VISITA GUIDATA GRATUITA

L’11 ottobre alle 11 dalla Palazzina dei Giardini con il co-curatore Antonio D’Avossa

Un’occasione da non perdere per andare alla scoperta di un progetto culturale che ha portato a Modena oltre 150 opere di Daniel Spoerri (1930), fondatore della Eat Art, corrente che ha avviato una riflessione sul rapporto tra arte e cibo e sui principi fondamentali della nutrizione. Domenica 11 ottobre alle 11 dalla Palazzina dei Giardini, Antonio d’Avossa, co-curatore, conduce una visita guidata gratuita alla mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, fino al 31 gennaio nelle due sedi espositive della Galleria civica di Modena. La visita si conclude alle 12.30 a Palazzo S. Margherita. Per partecipare non serve prenotazione, basta presentarsi poco prima dell’inizio al bookshop dei Giardini, in corso Canalgrande.

Le opere esposte vanno da prime sperimentazioni ai multipli cinetici, ai “tableaux-pièges”, assemblaggi di oggetti d’uso quotidiano incollati a supporti e ribaltati nell’orientamento, intrappolati nella resina e disposti in verticale come quadri, oggi in collezione al MoMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi. In mostra ricette d’artista, i suoi appunti e i menù del Restaurant Spoerri di Düsseldorf (1968) fino al Bistrot di Santa Marta realizzato per la Fondazione Mudima di Milano 2014.

Nato nel 1930 in Romania, trasferitosi in Svizzera negli anni ’40 per sfuggire alle persecuzioni fasciste, Spoerri è stato catturato dall’aspetto magico delle cose, inclinazione che gli ha consentito di creare “l’Angelo di panforte con glassa, otto incubi magri, scarpe di pane, ferro da stiro al forno”, opere “al dente” infilate come perle di una collana virtuale lungo un filo “astro/gastro” che lui ha retto divertito coinvolgendo lo spettatore in un surreale tête-à-tête con cin cin finale.

In carriera ha sviluppato investigazioni criminali, inventato la Eat Art, aperto ristoranti (dando ai critici il ruolo di camerieri) e partecipato attivamente a Fluxus; è tra i fondatori del Nouveau Réalisme, nel 1960 nell’appartamento di Yves Klein a Parigi col giovane Pierre Restany, Arman, Dufrèn, Hains, Klein, Raisse, Tinguely e Mahé de la Villeglé, cui si aggiunsero poi Niki de Saint-Phalle, Christo, Duchamp e Rotella.

 

IN GITA AL GIARDINO D’ARTE A SEGGIANO

Aperte le prenotazioni per la visita al parco in Toscana dell’artista della Eat Art a cui Modena dedica la mostra che inaugura il 10 ottobre alla Civica e in Palazzina

Sono aperte le iscrizioni per la visita che la Galleria civica di Modena in collaborazione con Modenatur organizza per domenica 18 ottobre 2015 al Giardino di Seggiano di Daniel Spoerri, l’artista della Eat Art a cui Modena dedica la mostra che inaugura il 10 ottobre a Palazzo Santa Chiara e alla Palazzina dei Giardini Ducali. Per partecipare è necessaria la prenotazione entro il prossimo 12 ottobre al tel. 059 220022 o info@modenatur.it

Quello di Seggiano è un parco di sculture che all’inizio degli anni ’90 l’artista svizzero Daniel Spoerri ha cominciato ad installare nella Toscana meridionale, circa 80 km a sud di Siena. Aperto al pubblico dal 1997, anno in cui è stato riconosciuto come Fondazione dal Ministero della Cultura italiano, “Il Giardino di Daniel Spoerri” attualmente conta 103 opere di 50 artisti diversi, un patrimonio tutto da scoprire collocato in un parco di circa 16 ettari.

Sono presenti lavori di Eva Aeppli, Arman, Till Augustin, Ay – O, Roberto Barni, Giampaolo di Cocco, Erik Dietman, Herbert Distel, Ugo Dossi, Katharina Duwen, Olivier Estoppey, Karl Gerstner, Luciano Ghersi, Johann Wolfgang, von Goethe, Alfonso Hüppi, Dani Karavan, Jürgen Knubben, Zoltan Ludwig, Kruse, Juliane Kühn, Nam June Paik, Bernhard Luginbühl, Ursi Luginbühl, Luigi Mainolfi, Luciano Massari, Aldo Mondino, Birgit Neumann, Josef Maria Odermatt, Meret Oppenheim, Katrin Plavcak, Joseph Pleier, Graziani Pompili, Bernhard Pras, Giovanni Rizzoli, Rosa Roedelius, Dieter Roth, Susanne Runge, Kimitake Sato, Uwe Schloen, Pavel Schmidt, Nora Schöpfer, Martin Schwarz , Esther Seidel, Carolein Smit, Jesus Rafael Soto, Daniel Spoerri, Mauro Staccioli, Patrick Steiner, Paul Talman, André Thomkins, Jean Tinguely, Roland Topor , Not Vital, Paul Wiedmer, Erwin Wurm.

Quello che oggi si chiama “Il Giardino” nelle vecchie mappe era indicato come “Il Paradiso”. Al suo interno è possibile mangiare nel ristorante “Il Silene”, che rimanda idealmente al “Restaurant Spoerri” a Düsseldorf, da lui gestito in combinazione con una galleria alla fine degli anni ’60.

Nel giardino è possibile percorrere l’itinerario di visita, mangiare al ristorante, acquistare libri, cataloghi e DVD al bookshop e anche pernottare nella foresteria.

Il costo dell’intera gita, comprensivo di trasporto (andata e ritorno su bus da 30 posti), visita guidata e ingresso al parco, pranzo al ristorante Il Silene (1 stella Michelin) è di 75 euro per persona.

La partenza è alle 6 da piazzale Tien An Men, a Modena e l’arrivo al Giardino di Daniel Spoerri è previsto alle 10.30. Il programma della giornata prevede alle 11 l’inizio della visita guidata al Giardino; alle 13 il pranzo al ristorante Silene; alle 15 passeggiata libera nel parco; alle 16 partenza per il ritorno con arrivo previsto a Modena per le 20.30.

La gita è prevista per un minimo di 22 partecipanti. In caso di mancato raggiungimento del numero minimo il tour sarà annullato. In caso di maltempo il tour sarà comunque realizzato.

La visita è organizzata nell’ambito della mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, che inaugura il 10 settembre a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini in corso Canalgrande a Modena ed è allestita fino al prossimo 31 gennaio.

Realizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) la mostra, curata da Susanne Bieri, Antonio d’Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini, è dedicata all’opera dell’artista svizzero Daniel Spoerri, (1930) si collega strettamente al tema dell’Expo 2015, di cui la tappa modenese ha ricevuto il patrocinio.

 

CON LA MOSTRA LABORATORI DIDATTICI

Primo appuntamento all’inaugurazione il 10 ottobre. Attività per le scuole e le famiglie

“Una tovaglietta molto speciale!” è il titolo del laboratorio per tutti che si svolge sabato 10 ottobre alle 18 con l’inaugurazione della mostra “Daniel Spoerri. Eat Art in transformation”, e apre la nuova stagione di attività educative della Galleria civica di Modena per scuole, bambini e famiglie a Palazzo Santa Margherita.

Con la nuova mostra, infatti, riapre il laboratorio didattico della Galleria e la nuova area  prende il nome di “Civetta”. Realizzata grazie alla collaborazione della Galleria con “Dida”, laboratorio didattico dei Musei civici di Modena e “Memo”, Multicentro Educativo Sergio Neri, “Civetta” propone attività e laboratori per le scuole e per le famiglie.

Sono aperte le iscrizioni per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado; contattando il sito (http://istruzione.comune.modena.it/memo) gli insegnanti possono accedere ai laboratori in programma dal lunedì al venerdì mattina. Le scuole fuori Comune si possono iscrivere telefonando al numero 059 2033140 o 2032930 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.

Lo spazio al primo piano di Palazzo S. Margherita ospiterà inoltre laboratori per i bambini da 5 a 12 anni e le loro famiglie, sabato o domenica dalle 15.30 secondo un calendario che va dal 17 ottobre 2015 fino al 23 gennaio 2016. Si può accedere su prenotazione, (telefonando allo 059 2032919), e a pagamento, al costo di 5 euro per bambino (7 con la formula “Porta un amico”, valida anche per un fratello). Sabato 17 ottobre si svolge “La tavola a me piace così!”, per bambini e ragazzi da 5 a 12 anni così come tutti i laboratori a seguire: domenica 25 ottobre “Assaggi d’autore”, cui sarà possibile partecipare con i genitori, domenica 8 novembre “Che trappola questo quadro!”, sabato 28 novembre “Grattugie, coltelli, rotelline… meravigliosi arnesi da cucina”, sabato 19 dicembre “Pranzo di Natale” e sabato 23 gennaio 2016 “Grattugie, coltelli, rotelline… meravigliosi arnesi da cucina”.

La serie di appuntamenti si ispira e dialoga con i temi presentati nella mostra dedicata a Daniel Spoerri (1930), fondatore della “Eat Art”, con la quale intendeva avviare una riflessione sui principi della nutrizione e sul rapporto tra arte e cibo.

I laboratori prendono spunto da una riflessione sulle opere allestite a Palazzo Santa Margherita a partire dai “tableaux-piéges” o “quadri trappola” (dove oggetti apparecchiati casualmente su una tavola vengono fissati da Spoerri nella posizione in cui si trovano ed elevati a opera d’arte), fino ad arrivare ai menù, ai ricettari e alle collezioni di oggetti da cucina.

Informazioni online (www.galleriacivicadimodena.it).