La Confcommercio e le Ascom dell’Emilia Romagna hanno aderito alla Giornata di mobilitazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia “Legalità, mi piace!” promossa oggi (25 novembre 2015) a livello nazionale, organizzando su tutto il territorio regionale numerose iniziative – dalle Conferenze stampa alle Tavole rotonde, dai Gazebo in piazza agli incontri con il Prefetto e le Autorità, dalle campagne social ai momenti di confronto con le Istituzioni – per sensibilizzare l’opinione pubblica, le amministrazioni locali, la politica e le forze dell’ordine, ed in generale l’intera cittadinanza, sulla necessità di contrastare con fermezza i fenomeni dell’abusivismo e della contraffazione, che alimentano criminalità ed illegalità e danneggiano il tessuto economico. Secondo una recente indagine condotta da Confcommercio insieme a Format-Research, per oltre l’80% delle imprese del Terziario il mercato dei prodotti illegali e dell’esercizio abusivo delle professioni è in continua crescita e tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità (contraffazione dei prodotti, acquisizione illegale di prodotti tramite canali non ufficiali, abusivismo commerciale e/o esercizio illegale di una professione), le imprese indicano principalmente la concorrenza sleale (62,5%) e la riduzione dei ricavi e del fatturato a causa delle mancate vendite (34,8%). In base alle stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio l’illegalità “costa”  a commercio, alberghi e pubblici esercizi una perdita di fatturato pari a 21,7 miliardi (oltre il 7% l’anno) cui si aggiungono 5,7 miliardi di costi per difendersene, per un totale di 27,1 miliardi.

“Iniziative come quella di oggi – commenta Ugo Margini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – devono servire a far comprendere all’opinione pubblica l’impatto devastante che l’abusivismo provoca sulle imprese del terziario, e ad affermare con forza la cultura della legalità e del diritto, contro quei tanti e sfaccettati fenomeni di abusivismo e di microcriminalità che purtroppo si vanno diffondendo anche nella nostra Regione. E’ importante ribadire con forza i danni provocati dall’abusivismo, sia per le imprese che si trovano a contrastare fenomeni di concorrenza sleale nei propri settori, sia per i consumatori che vengono esposti a notevoli rischi per la salute e la sicurezza”.

In occasione della giornata di mobilitazione “Legalità, mi piace!”, aperta questa mattina dall’intervento in diretta streaming del Presidente Carlo Sangalli, del Ministro della Giustizia Orlando e del Ministro dell’Interno Alfano, sono stati presentati i dati della ricerca Confcommercio, effettuata in collaborazione con Gfk-Eurisko, sui fenomeni criminali e sull’impatto che questi hanno nella vita economica delle imprese. In base ai dati regionali, in Emilia Romagna rispetto all’anno scorso la percezione di peggioramento dei livelli di sicurezza è superiore alla media nazionale (35% in regione rispetto al 32% del dato medio nazionale); i fenomeni criminali rispetto ai quali si riscontra il maggiore aumento sono i furti (65%) e le rapine (46%). Tuttavia, a fronte di questa percezione generale di insicurezza, il dato che riguarda l’esperienza diretta o indiretta di criminalità per le aziende del Terziario dell’Emilia Romagna è ancora inferiore alla media nazionale (10% rispetto al 16% nazionale). Ad aumentare è invece nella nostra regione il ricorso a misure cautelative per proteggersi dai fenomeni criminali, che vedono al primo posto le telecamere/impianti di allarme (51%) seguiti da forme di assicurazione (48%) e dal ricorso alla denuncia (27%) e alla vigilanza privata (20%).

“E’ importante continuare a lavorare – afferma il Presidente Margini – sulla strada della massima collaborazione tra Imprese, Istituzioni e Forze dell’Ordine, per scardinare i fenomeni di illegalità e criminalità e tutelare le oltre 250.000 attività del Terziario che operano in Emilia Romagna, e che per la loro presenza fisica sul territorio sono ancora oggi le più esposte a fenomeni di micro-criminalità. Non possiamo lasciare sole le imprese in questa battaglia, che è prima di tutto culturale ed educativa, e che deve per questo coinvolgere tutta la società civile in un impegno condiviso per la legalità e la sicurezza”.