LuoghiPrevenzioneSeduta e visita della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, a Reggio Emilia, al centro regionale di didattica multimediale per la promozione della salute ‘Luoghi di Prevenzione’.

Zoffoli, aprendo i lavori della seduta, ha rimarcato l’impegno della commissione sul tema della prevenzione: “Prevenzione è l’anticamera della salute, con il nuovo piano regionale intendiamo proseguire un percorso impegnativo, in particolare in ambito scolastico”.

Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Ausl di Reggio Emilia, ha evidenziato “l’importanza di avere, dal 2003, messo in piedi questo luogo di prevenzione, peraltro in continuo sviluppo”.

Il centro è coordinato dalla Lega contro i tumori onlus di Reggio Emilia, sezione provinciale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), attraverso la gestione locale di Ausl e Comune, in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio e l’Istituto oncologico romagnolo.

L’oncologo Ermanno Rondini, della Lilt di Reggio Emilia, ha spiegato che il centro “rappresenta un punto di riferimento importante per la sperimentazione, in ambito di prevenzione primaria, un progetto ambizioso sponsorizzato dall’Ausl, che ha adottato un modello innovativo riconosciuto a livello nazionale”.

Sandra Bosi, responsabile del centro, ha ricordato che “sono circa 20.000 le persone che ogni anno hanno a che fare con ‘Luoghi di Prevenzione’, per percorsi didattici-laboratoriali per le scuole, metodologici e di approfondimento tematico per docenti e per operatori sanitari, per progetti rivolti alla disassuefazione al fumo di sigaretta o all’alcol, iniziative di supporto per l’ammalato neoplastico e i suoi famigliari e programmi per l’educazione a corretti stili di vita per donne in gravidanza e prima infanzia”. L’obiettivo, ha aggiunto, “è favorire, nei programmi di prevenzione, l’elaborazione del vissuto personale, anche attraverso tecniche interattive. Prevedere percorsi motivazionali, la cosiddetta cura attiva, per mettere in atto un processo di cambiamento”. Un’attività, ha concluso, “orientata alla ricerca e diretta preventivamente ai giovani”.

L’ex direttore sanitario dell’Ausl, Daniela Riccò, ha infine ribadito che “formare e coinvolgere gli operatori e andare a misurare i risultati sono le finalità del lavoro del centro”.

Giuseppe Boschini (Pd) nel rilevare “l’importanza della prevenzione primaria”, tema, ha rimarcato, “sottovalutato nel dibattito sanitario italiano”, ha chiesto se “il centro riesce a sviluppare una collaborazione con il territorio e gli ambiti associativi”. Silvia Prodi (Pd) ha domandato, relativamente alle dipendenze collegate alle nuove tecnologie, se “sono stati attuati dal centro dei progetti specifici”. Katia Tarasconi (Pd) ha chiesto “come vengono valutati i risultati rispetto al lavoro svolto”.

La responsabile Sandra Bosi ha parlato di “diversi progetti con le associazioni e collaborazioni con istituti come Coni, Uisp e Avis”. Sul tema delle nuove tecnologie, nel ricordare che “non si configurano come dipendenze patologiche”, ha però riferito di una fase sperimentale in corso. Infine, ha comunicato che “la validazione dei programmi viene prodotta con le modalità delle valutazioni delle tecniche innovative nell’ambito della ricerca”.

I consiglieri hanno poi visitato il centro, accompagnati da Marco Tamelli, in particolare i laboratori scientifici adibiti ai differenti percorsi, anche multimediali.