ifigenia-foto-brunella-giolivoDebutta domani – 19 aprile – al Teatro delle Passioni di Modena ‘Ifigenia in Aulide’, il primo degli otto spettacoli di Santa Estasi, un progetto speciale diretto da Antonio Latella.
Per cinque mesi, sedici attori e sette drammaturghi hanno lavorato insieme al regista esplorando i confini della tragedia, dando luce a otto spettacoli, otto ‘ritratti di famiglia’ che andranno in scena fino al 12 giugno al Teatro delle Passioni, ciascuno con una tenitura settimanale. 
Al via quindi domani con ‘Ifigenia in Aulide’ in scena fino al 24 aprile: Francesca Merli, diplomata in regia presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e laureata in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo presso l’Università Roma Tre, con già alle spalle alcune esperienze internazionali, riscrive Tieste di Seneca e Ifigenia in Aulide di Euripide, per risalire alle origini della maledizione che ha colpito la progenie di Atreo. «Una stirpe maledetta da generazioni – afferma la stessa Francesca Merli – si scontra con i propri figli. S’indagano le origini della maledizione con un prepotente sguardo femminile. Perché sono proprio le donne a decidere di espiare o meno le colpe dei padri, mentre gli uomini-eroi che conosciamo si stanno lentamente sgretolando. Euripide svela in questa tragedia la dialettica del potere e pone la seguente questione: ‘Come si può fondare una società se i padri sono disposti a uccidere i loro stessi figli?’».

La flotta greca sta per salpare per Troia sotto il comando del re Agamennone, figlio di Atreo. Ma la dea Artemide blocca la flotta con una bonaccia. L’unico modo per placare l’ira della dea è quello di sacrificare Ifigenia, la figlia tanto amata dal re.
Un viaggio all’interno di una famiglia proprio nel momento che precede la catastrofe. Agamennone vive l’amore illecito che prova per la figlia in segreto: vuole quindi sacrificarla per una spedizione militare o per liberarsi di un peso? Questi uomini eroi sono fragili, divisi fra sentimenti e scelte: l’unico atto eroico spetta a una bambina, la cui ricerca di identità si trasforma in sacrificio. «Ifigenia dirige l’esecuzione del suo rito sacrificale, dettando le regole – conclude Francesca Merli –  salva il padre decidendo di fare qualcosa che rimanga per sempre; cerca quindi di raggiungere l’eternità. ‘L’essere eterni o provare a diventarlo’ è l’atto più tragico e primordiale di ogni essere umano».

 

Info biglietteria: 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13.