Foro-Boario-Mo-2Le mostre di fotografia in corso al Foro Boario di Modena – tre personali dedicate rispettivamente a Daido Moriyama, Santu Mofokeng e Alessio Zemoz – saranno aperte in via eccezionale anche lunedì 25 aprile, dalle 15 alle 19. Segnaliamo inoltre che domenica 1 maggio sarà confermata l’apertura consueta dalle 11 alle 19, con ingresso gratuito in adesione all’iniziativa ministeriale #domenicalmuseo, che prevede l’apertura gratuita di musei e istituzioni culturali ogni prima domenica del mese.

A cura di Simon Njami, Santu Mofokeng. A Silent Solitude è la mostra personale del vincitore del Premio Internazionale per la Fotografia 2016, un riconoscimento nato dalla collaborazione tra Fondazione Fotografia Modena e Sky Arte HD e conferito ogni due anni a un fotografo vivente che abbia apportato un contributo determinante nel campo dell’immagine contemporanea. Il fotografo sudafricano (Johannesburg, 1956) è stato scelto per la sua capacità di “documentare la realtà sudafricana dai tempi dell’Apartheid ad oggi senza mai cedere a compromessi”. Mofokeng utilizza il mezzo fotografico come farebbe uno scrittore, raccontando non solo le asprezze, ma anche gli istanti di spensieratezza del quotidiano e le forme di aggregazione sociale. Ne sono un esempio le immagini della lunga serie “Townships” (1982-1995) e il lavoro “Train Church” (1986), un reportage su un vagone ferroviario della tratta Soweto-Johannesburg trasformato in una chiesa temporanea dai fedeli pendolari.

Daido Moriyama in Color, a cura di Filippo Maggia, illustra alcuni recenti sviluppi della ricerca fotografica svolta dal maestro giapponese della street photography, segnata dalla riscoperta del colore, attraverso una selezione di 130 fotografie realizzate tra la fine degli anni sessanta e i primi anni ottanta. Tema predominante delle immagini è la strada, luogo prediletto dall’artista. Fanno parte di questo filone a colori anche alcune rare fotografie bondage, commissionate all’artista dallo scrittore erotico giapponese Oniroku Dan, che Moriyama realizzò per pagarsi i viaggi in Europa, e altri scatti destinati all’edizione giapponese di Playboy.

Alessio Zemoz. lo vàco-il vuoto, a cura di Christine Frisinghelli, è la mostra personale del vincitore del Premio Fotografia Italiana Under40. Un ibrido tra documentazione, fotografia contemporanea e ricerca scientifica di matrice antropologica, il progetto di Alessio Zemoz è dedicato al paesaggio abbandonato della Valle d’Aosta. Partendo dalla constatazione che non è possibile fotografare il vuoto, l’artista ha cercato di evocarlo attraverso una narrazione che unisce fotografie di paesaggio a fotografie di famiglia, evidenziando la relazione inscindibile tra luoghi e persone che caratterizza i territori alpini della regione. Zemoz, al tempo stesso oggetto e soggetto della ricerca, non cade mai in una rievocazione nostalgica, ma ci indica piuttosto come la scomparsa del passato conduca anche alla perdita del suo senso.

Le personali dei vincitori del Premio Internazionale e del Premio Fotografia Italiana sono promosse da Fondazione Fotografia Modena e Sky Arte HD, in partnership con UniCredit.
Daido Moriyama in Color è promossa da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di risparmio di Modena in collaborazione con la Galleria Carla Sozzani di Milano e in partnership con UniCredit.

 

Skira Editore cura tutte le pubblicazioni ufficiali collegate alle mostre.