RistoranteSi chiude con un segno più il primo trimestre per il terziario. Dall’analisi effettuata dall’ufficio studi di Confcommercio Modena sui dati Infocamere, il numero delle imprese attive in provincia aumenta di quasi 60 unità nel confronto con l’inizio dell’anno, passando da 16.022 a 16.079. “L’incremento, seppur lieve, registrato da tutti i segmenti considerati dall’osservazione (commercio, turismo, mediazione immobiliare e assicurativa) – sottolinea Giorgio Vecchi, presidente provinciale di Confcommercio – assume un significato particolare, perchè interrompe una spirale negativa, che, con sfumature differenti, era in atto da anni”.

COMMERCIO AL DETTAGLIO

Venendo ai numeri dei settori considerati, il commercio al dettaglio in provincia riprende finalmente un po’ di fiato, anche se i dati sono ancora inferiori, di 52 unità, rispetto al primo trimestre dello scorso anno: le imprese attive in provincia passano da 5.187 dell’inizio dell’anno a 5.202 (+15). Stazionario, invece il quadro sulla città capoluogo, che perde due esercizi (1.514 contro i 1.516 di gennaio).

BAR, RISTORANTI E ALBERGHI

Dopo la flessione fisiologica tra dicembre dell’anno scorso e gennaio, torna il segno più anche per il comparto del turismo, che passa da 3.798 a 3.801 imprese attive. L’incremento è poi più apprezzabile, se si considera che nel confronto con il primo trimestre del 2015, il settore guadagna quasi 40 imprese. La maggior parte delle quali sono ascrivibili alla performance nel capoluogo, dove il solo ambito della ristorazione (bar e ristoranti) è passato da 1.028 a 1.058 unità. Numeri, questi, da cui Massimo Malpighi, presidente cittadino di Confcommercio, trae “la conferma di un trend di crescita, seppur timido, della ristorazione, consolidatosi negli anni passati ed a dispetto della crisi, in virtù di tre fattori: una liberalizzazione del settore della ristorazione, per certi aspetti selvaggia; un cambio di abitudini alimentari delle famiglie che hanno accentuato la propria propensione verso consumi extradomestici; ma anche l’incremento della vocazione turistica del nostro capoluogo, che va ulteriormente coltivata e che ha incentivato la creazione di concept innovativi”.

MEDIATORI IMMOBILIARI

Un ulteriore elemento di interesse emerge rispetto ai mediatori immobiliari, che, dall’inizio dell’anno a fine marzo, passano da 5.023 a 5.048. Un “balzo” di 25 unità che è diretta conseguenza della ripresina del mercato immobiliare, con particolare riguardo al settore residenziale, dove le vendite sono aumentate del 2% rispetto al primo trimestre del 2015.

MEDIATORI ASSICURATIVI E COMMERCIO AMBULANTE

Anche gli agenti e broker assicurativi aumentano, seppur di poche unità, passando da 670 di gennaio a 679, mentre il commercio ambulante passa da 1.344 a 1.349 imprese attive.

 

“Nel complesso – puntualizza Vecchi – il quadro sul terziario modenese che abbiamo fotografato presenta piccoli, ma importanti, spiragli di luce, che vanno incrementati con politiche ed investimenti mirati sul piano nazionale e locale. Dispiace prendere atto, come, a fronte della necessità assoluta di alimentare dei timidi segnali di ritorno all’investimento nei settori del terziario registrati anche su scala nazionale, il DEF presentato dal Governo non contenga alcuna azione a favore delle micro imprese e delle pmi: sottovalutazione particolarmente grave, questa, anche in virtù del peso che questa tipologia di imprese riveste nel contesto produttivo del nostro Paese (98,3% delle imprese; 58% dell’occupazione)”.