Come saranno i luoghi di cura nei prossimi anni? Quali caratteristiche dovrà avere un ospedale per essere all’altezza della evoluzione dei bisogni di salute della popolazione?

La sfida, già attuale, è quella di riuscire a progettare strutture che siano in grado di offrire la massima possibilità di integrazione tra specialità disciplinari in ambienti funzionali e sempre più adeguati dal punto di vista assistenziale.

La presenza di luce naturale, di stanze di degenza ampie e dotate di servizi igienici, di aree comuni in cui trovare momenti di distrazione insieme ai propri famigliari contribuiscono a rendere confortevoli gli ambienti, sfumandone le caratteristiche meramente ospedaliere.

Saranno questi i temi al centro del convegno “L’ospedale del futuro” previsto per domani a Reggio Emilia all’Auditorium Credem a partire dalle 08.30.

Il focus dell’incontro sarà sul progetto del Centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia (CORE) di prossima inaugurazione nell’area della Azienda ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova dopo quasi cinque anni di lavori. La progettazione, curata da Binini Partners, è stata ispirata dall’obiettivo di realizzare un luogo di assistenza e ricerca di alta specialità dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori, ma anche una struttura che favorisca la migliore accoglienza e presa in carico globale del paziente.

Il CORE, che sarà completamente attivato entro la fine di quest’anno, ha recentemente vinto il premio del Centro Nazionale per la edilizia e tecnica ospedaliera (CNETO) 2015 per le caratteristiche di innovatività, flessibilità e sostenibilità che distinguono il progetto.

Aprirà il convegno il saluto del Direttore generale della Azienda Ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova Antonella Messori alla quale seguiranno gli interventi del Presidente nazionale CNETO Maurizio Mauri, del Direttore sanitario Giorgio Mazzi, di Tiziano Binini e dei professionisti della Binini Partners, degli ingegneri del Servizio attività tecniche dell’Azienda ospedaliera. Nella seconda parte si terrà la tavola rotonda dal titolo “L’ospedale che verrà: scenari attuali e sfide per il futuro”. Interverranno a questa sessione, tra gli altri, il Direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia Fausto Nicolini e il Responsabile del Servizio strutture ospedaliere e socio-sanitarie della Regione Emilia Romagna. Modereranno la discussione Margherita Carabillò, Direttore scientifico della rivista specializzata “Progettare per la Sanità” e Stefano Capolongo docente del Politecnico di Milano.

 

Il CORE

Il CORE, il cui taglio del nastro è previsto per sabato 11 giugno, sarà progressivamente attivato tra luglio e dicembre di quest’anno.

Nei quasi 16mila metri quadrati di superficie distribuiti su sei piani (uno interrato), spazi ampi e servizi più adeguati contribuiscono a realizzare un modello clinico e assistenziale all’avanguardia, all’insegna della professionalità e del benessere abitativo di utenti e operatori.

Il CORE entra in funzione dopo cinque anni di lavori realizzati con fondi del Servizio Sanitario Regionale e risorse aziendali oltre che con donazioni da parte di associazioni di volontariato, prime fra tutte Fondazione Grade Onlus e Apro.

Troveranno posto nel CORE: Gastoenterologia ed Endoscopia Digestiva, Oncologia (Dh e Degenza ordinaria), Ematologia (Dh e Degenza ordinaria), Medicina Oncologica, Chirurgia Generale ad indirizzo oncologico e ricostruttivo, Chirurgia senologica e Toracica (degenza ordinaria), Unità di manipolazione di farmaci chemioterapici antiblastici.

L’investimento per la sua realizzazione è stato pari a 35 milioni di euro. Vi lavoreranno circa 200 operatori (medici, infermieri, tecnici, personale di supporto). I posti letto (incluse le poltrone) saranno 125 e il valore delle tecnologie in esso installate sarà di circa 6,3 milioni. Oltre 30 opere pittoriche di artisti contemporanei, tutte frutto di donazione, arricchiranno le aree comuni e gli spazi all’interno dei reparti.