Team-PrimaDiTuttoLo sport è vita: questo è l’insegnamento più grande che hanno voluto comunicare ieri le ragazze di “Prima di tutto” durante la diretta televisiva da piazza S. Prospero: nel collegamento Marina Davolio, Giovanna Rossi e Catia Cantarelli hanno raccontato la loro esperienza con la malattia, l’importanza della prevenzione anche attraverso gli stili di vita e la loro sfida sportiva.

Manca pochissimo infatti all’8 maggio: proprio in tale data, giornata mondiale sul tumore ovarico, si terrà nell’ambito del Challenge di Rimini una gara di triathlon sulla distanza mezzo Ironman, la prova per cui si sono impegnate con passione nel corso dell’iniziativa, organizzata insieme alla Fondazione GRADE Onlus e a Loto Onlus.
Le tre, oltre a essere mamme, hanno attraversato un momento di salute delicato: la Davolio sta combattendo proprio un tumore ovarico, la Rossi ha 12 vertebre bloccate e un’invalidità del 46%, mentre la Cantarelli ha subito il trapianto del midollo e l’asportazione della milza a causa di un linfoma non Hodgkin. Stanno superando le difficoltà anche grazie allo sport e alla loro grande forza di volontà.

Marina, Giovanna e Catia hanno preso parte con impegno a tre mesi di intensi allenamenti, in modo da arrivare al meglio della condizione fisica all’appuntamento riminese.

Hanno inoltre raccontato passo dopo passo la loro esperienza sul blog www.46percento.it e sui social di 46percento e della Fondazione GRADE Onlus, identificandola con l’hastag #primaditutto.

L’obiettivo è stato quello di rendere virale l’iniziativa, promuovendo la prevenzione oncologica e uno stile di vita sano, raccogliendo al contempo fondi a favore di GRADE e di Loto Onlus di Bologna, le due organizzazioni che hanno aiutato in prima linea Catia e Marina nel loro percorso di cure.

L’idea è stata quella di coinvolgere un numero crescente di persone in questa avventura al limite delle possibilità, a causa delle reali condizioni di salute delle tre donne coinvolte. Gara estremamente provante, ma che si svolgerà comunque in totale sicurezza, grazie al supporto entusiasta di medici e allenatori.

In tanti, tra cui persone di spettacolo e sportivi di primo livello come i giocatori della Pallacanestro Reggiana, hanno voluto dare il loro contributo all’impresa, postando sui social la propria foto con l’hashtag #primaditutto, raccontando le proprie testimonianze e, in alcuni casi, anche decidendo di partecipare in prima persona al Challenge.

Grazie al supporto degli organizzatori, parte del contributo andrà alla ricerca medica. Diversi professionisti, aziende e organizzazioni sportive hanno aderito e hanno reso il progetto ancora più grande e importante.