LapideRitorna a essere patrimonio di Reggio Emilia la memoria dei 28 reggiani, studenti del Liceo-Ginnasio, caduti durante la Prima guerra mondiale. Da oggi, una lapide posta sul muro del Liceo Ariosto-Spallanzani, in piazzetta Pignedoli, ricorda il sacrificio dei giovani che hanno perso la vita nel corso del conflitto del 1915-18 e la cui memoria era da qualche tempo andata perduta. Ora nomi e volti sono restituiti alla comunità.

 

La lapide, originariamente posta al piano terra di palazzo San Giorgio in via Farini (che negli anni Venti ospitava il regio Liceo), negli anni Settanta, in occasione dell’apertura della Biblioteca Panizzi, era stata temporaneamente rimossa in attesa di essere collocata nella sede del nuovo Liceo, cosa purtroppo mai avvenuta. Ora, grazie a Lions club di Reggio Emilia La Guglia-Matilde di Canossa, alla sezione reggiana della Deputazione di storia patria, a Istoreco, Provincia di Reggio e Liceo classico-scientifico Ariosto-Spallanzani, la lastra commemorativa, con cui il Comune di Reggio onora la memoria dei 28 giovani, è stata restaurata e collocata presso l’attuale sede dell’istituto in cui essi studiarono.

Lapide2“Fare memoria, in questo caso rigenerare memoria, oltre ad essere un doveroso tributo e uno stimolo alla riflessione storica, è un invito a prendere maggiore coscienza del nostro presente e futuro”, ha detto il sindaco Luca Vecchi agli studenti del Liceo, intervenendo oggi alla presentazione della lapide.

“Ricordiamo queste giovani vite spezzate – ha aggiunto il sindaco – in una piazza antistante una scuola, cioè in un luogo di vita, di studio, di educazione, di speranza, di futuro. Il confronto, il contrasto tra quel tempo dei vostri coetanei di cent’anni fa e questo tempo, in cui l’idea di guerra è così distante da noi, ci porta a riflettere sul più lungo tempo di pace che l’Italia e l’Europa stanno vivendo: un bene prezioso, da coltivare ogni giorno.

“Il sacrificio di quei giovani Caduti – ha concluso il sindaco – ci aiuta ancora oggi a comprendere il valore della pace, la ragione per cui l’Europa di oggi è nata, cioè l’abbattimento di divisioni e confini, e allo stesso tempo ci mette in guardia dall’insorgere di nuovi muri che non hanno a che fare con l’idea di Europa duramente conquistata. Credo che quella sequenza di nomi di giovani vite abbia molto da dirci e che quello scelto per ospitarla sia il luogo migliore per ricordare”.

All’incontro con gli studenti, insieme con la dirigente scolastica Maria Rosa Ferraroni, è intervenuto il presidente della Provincia Giammaria Manghi che ha sottolineato l’impegno dell’ente che associa attenzione alla memoria (“questa lapide è una fonte, di riflessione storica e sul nostro presente”) e al decoro del luogo di studio per il quale sono previsti interventi di manutenzione anche delle facciate.

Fra gli altri intervenuti, Grazia Corsi presidente Lions club Reggio Emilia La Guglia-Matilde di Canossa, Davide Gasparotto presidente del Leo Club Reggio Emilia, Giuseppe Adriano Rossi presidente Deputazione di Storia-Patria-sezione di Reggio Emilia e Nando Rinaldi direttore di Istoreco.

 

L’inaugurazione della lapide è stata preceduta da una conferenza, a cura di Donato Marconi, membro di Deputazione di Storia-Patria ed ex studente del liceo, dal titolo ‘A perenne memoria: storia della lapide in onore degli alunni del Regio Liceo Spallanzani morti durante la Grande Guerra’.

La lapide, ornata dagli stemmi di Trento, Trieste e di Reggio Emilia, così recita: “Diedero fidenti alla Patria la bella giovinezza esempio e monito alle generazioni che di qui passeranno amore e speranza dell’Italia nuova”.

Incisi in rosso sangue i nomi degli studenti: Alessi Salvatore, Bellegati Aldo, Casali Mario, Catozzi Antonio, Cavatorti Pietro, Chiesi Vasco, Fantuzzi Arnaldo, Farini Fernando, Farioli Camillo, Lusetti Gianni, Malagoli Nevio, Margini Giuseppe, Mazzelli Ettore, Ferrari Giulio, Medici Cesare, Mironi Giovanni, Modena Giovanni, Norcia Guido, Panizzi Enrico, Pedroni Ulderico, Petrazzani Nino, Piazza Giorgio, Rossi Domenico, Saccozzi Mario, Scapinelli Antonio, Spadoni Alfonso, Zuccardi Merli Umberto, Turi Ido.

Essi sono parte dei 6.075 Caduti reggiani nella prima guerra mondiale: il dato complessivo costituisce il 2% della popolazione (310.000 abitanti) del territorio locale dell’epoca, una percentuale maggiore di quella nazionale, che si attestò sull’1,5%. L’età dei Caduti si concentrò in massima parte fra i 17 e i 33 anni.