Biblioteca-DelfiniIl Comune di Modena subentra nella gestione del Polo bibliotecario provinciale alla Provincia, che oggi non può più svolgere funzioni e attività per i servizi culturali. La delibera, presentata in Consiglio dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, è stata approvata col voto favorevole di tutti i gruppi presenti (Pd, Fas-Si, Sel, M5s, Per me Modena) e l’astensione di Forza Italia.

Con l’approvazione dell’Aula, la funzione di coordinamento finora in capo alla Provincia passa al Comune capoluogo, che è stato individuato quale ente idoneo ad assumere la gestione e il coordinamento dei servizi e delle attività dei servizi bibliotecari del territorio urbano e provinciale modenese, con la costituzione di una unità operativa nell’assessorato alla Cultura, e in collaborazione con il Servizio progetti telematici.

Con la delibera si garantisce continuità ai servizi bibliotecari provinciali, autentico snodo nel rapporto con il Servizio bibliotecario nazionale, rete digitale delle biblioteche italiane promossa dal Ministero per i Beni Culturali che garantisce un catalogo unico delle biblioteche e dei centri di documentazione italiani attraverso l’omogeneità di criteri nella catalogazione e l’utilizzo dello stesso software.

La transizione del Polo bibliotecario provinciale al Comune di Modena non comporta aggravi di costi per l’Amministrazione alla quale giungeranno, oltre ai finanziamenti della Regione Emilia – Romagna, anche le quote da parte di tutti gli aderenti al Polo.

Per Federica Di Padova (Pd) il Polo bibliotecario modenese è tra i migliori in regione e offre tanti servizi che semplificano la vita di lettori, studenti e ricercatori a prezzi ragionevoli. “Il Comune di Modena  – ha detto, annunciando il voto a favore – credo sia l’ente più adatto a rinnovarne e migliorarne, dove sia possibile, l’assetto. Magari provando a riaprire capitoli come quello del prolungamento degli orari e delle sale studio”.

Caterina Liotti (Pd) ha ricordato “l’importanza della scelta fatta tanti anni fa dalla Provincia di creare una rete di coordinamento forte per la gestione delle biblioteche anche per la formazione dei bibliotecari e la catalogazione. Solitamente – ha detto – l’utente non vede questi aspetti, che permettono però a tutte le biblioteche, anche le più piccole, di dialogare con il sistema nazionale. Il Comune ora – ha concluso – ha la responsabilità di confermare quella scelta e, se possibile, di migliorare in relazione alle nuove tecnologie e di garantire, all’interno delle politiche culturali, sostegno alle biblioteche per le nuove sfide”.