affittiAnche a Modena si sta facendo sempre più evidente che le famiglie in difficoltà non riescono più a sostenere la spesa per la casa. Gli episodi che si sono svolti in questi giorni con sfratti esecutivi e sgomberi mettono in luce la necessità di sostegno del reddito delle famiglie più povere e spesso con maggiore carico famigliare.

Il 2016 rischia di essere un anno nero per la cancellazione del Fondo affitti nazionale, mentre non decollano le misure sia nazionali che regionali (Sia-sostegno all’inclusione attiva prevista dalla legge di stabilità 2016, e Res-Reddito di solidarietà da definirsi da parte regionale) di sostegno alla povertà.

Questa situazione determina l’assenza di strumenti di sostegno alla spesa per affitto in un momento di difficoltà per le famiglie: basti guardare alle ore di cassa integrazione utilizzate da inizio anno e all’allungarsi dei tempi di pagamento delle stesse determinato dalla nuova normativa contenuta nel Jobs Act.
Modena è la realtà che più a usufruito in regione di ammortizzatori sociali: il dato dei primi 4 mesi del 2016 riporta 5.439.813 ore autorizzate di cui 942.254 di Cassa ordinaria, 4.089.036 di cassa straordinaria e 408.523 di cassa in deroga e spesso i lavoratori non percepiscono per 6-7 mesi la liquidazione dell’integrazione al reddito, se l’azienda non ha le condizioni per anticipare il trattamento.

Questa situazione determina forti ritardi nel pagamento degli affitti e situazioni di morosità incolpevole che possono portare allo sfratto

Per questa ragione è necessario individuare urgentemente misure a sostegno dei redditi.
La Cgil di Modena propone una serie di iniziative:

  • un nuovo bando di prevenzione agli sfratti provinciale finanziato dal contributo economico delle fondazioni bancarie, sul modello di quello svolto nel 2013 che ha ottenuto buoni risultati;
  • la destinazione di risorse dei bilanci comunali non utilizzate sul sostegno all’affitto; è il caso del Comune di Modena che potrebbe finanziare la graduatoria dello scorso bando affitti che non è riuscita a dare risposte a tutti coloro che ne avevano i requisiti per l’esaurimento del budget;
  • acquisizione di nuovo patrimonio Erp e ristrutturazione del patrimonio ora non disponibile per gravi carenze strutturali: il Governo e la Regione hanno finalmente messo a disposizione le risorse e bisogna accelerare il loro utilizzo per dare maggiori risposte ai nuclei in difficoltà che sono in lista d’attesa
  • inoltre ci sono risorse residue della gestione Erp che vanno indirizzate per ampliare il patrimonio Erp;
  • investire maggiormente nell’Agenzia casa per reperire alloggi sfitti da mettere a canone calmierato
  • estendere a tutta la provincia i nuovi Patti territoriali firmati dai sindacati inquilini e associazione dei piccoli proprietari a Modena e nell’Unione terre d’Argine che hanno diminuito i canoni dei patti concordati.

Queste misure sono tanto più urgenti in un contesto in cui a breve verranno determinate nuove soglie di decadenza dagli alloggi Erp che per la realtà modenese implicheranno verosimilmente 70 famiglie in uscita.
Spesso si tratta di grandi anziani e disabili che difficilmente potranno essere spostati e ai quali si potrebbe, invece, chiedere un affitto più adeguato alle loro risorse economiche.
Tali risorse aggiuntive potrebbero essere utilizzate in un fondo per sostenere le famiglie in difficoltà ad esempio attraverso l’Agenzia casa per reperire nuovi alloggi.