Claudio-RisoA guardare i dati dell’Inps presentati due giorni fa (Bilancio Sociale Inps dell’Emilia Romagna) sul ricorso alla cassa integrazione e sull’utilizzo dei voucher nella provincia di Modena, emerge una realtà ben diversa e lontana anni luce dalla narrazione tutta propagandistica che vorrebbe un Paese in cui il lavoro cresce e diventa stabile.

Sono 6 milioni e 304.222 le ore totali di cassa integrazione autorizzate nel periodo gennaio-maggio 2016. Praticamente il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando il contatore si fermava a 3 milioni 122.411 ore.
Nello specifico, il dato del ricorso agli ammortizzatori sociali per i primi 5 mesi del 2016 è così suddiviso: 1.174.827 ore di cassa integrazione ordinaria, 4.720.773 di cassa straordinaria e 408.622 di cassa in deroga.
Mentre lo scorso anno abbiamo assistito, dopo diversi anni, ad un significativo calo della cassa integrazione, questi nuovi dati ci riportano ad un dato sostanzialmente in linea con gli anni precedenti, segnale questo del persistere di significative difficoltà nel tessuto economico e produttivo.

Altrettanto significativo, ed estremamente preoccupante, è invece il dato sull’utilizzo dei voucher, i buoni lavoro erogati dall’Inps che dovrebbero servire al pagamento di prestazioni di lavoro occasionale: 2 milioni 560.685 il numero di quelli venduti nella provincia di Modena nel corso del 2015, che fanno del nostro territorio la seconda provincia più “voucherizzata” della regione, subito dopo Bologna.
Il confronto con i voucher venduti l’anno precedente indica una corsa che – in linea con la tendenza nazionale – sembra inarrestabile: nel 2014 erano stati infatti 1.688.105, con un aumento pari al 51,7%.
E’ interessante poi guardare i settori in cui i voucher vengono utilizzati: a fare la parte del leone sono Commercio, Turismo e Servizi, con 961.459 buoni lavoro venduti. Tuttavia, non abbastanza da eguagliare il 1 milione e 171.975 di voucher che rientrano nella generica dicitura di “Attività non classificata” dove sono ricompresi anche il manifatturiero e l’edilizia.

Da tempo la Cgil denuncia l’esplosione di questo strumento e l’utilizzo sbagliato da parte delle imprese: i numeri – che purtroppo non ci sorprendono – e la fotografia modenese, sono la drammatica conferma di una tendenza dannosa e preoccupante: i voucher sono la nuova frontiera della precarietà, non servono a fare emergere il lavoro nero ma, al contrario, lo creano e lo favoriscono, indiscriminatamente in ogni settore, anche in quelli in cui non dovrebbero essere utilizzati.
Creano lavoro povero oggi e preparano ad un futuro di povertà: sono infatti praticamente inutili ai fini pensionistici.

A tale proposito va detto che il recente intervento del Governo sulla tracciabilità dei voucher altro non è che la foglia di fico su un sistema che è sbagliato già alla radice e che arriva dallo stesso governo che con il Jobs Act ne ha praticamente autorizzato l’uso indiscriminato attraverso la liberalizzazione e l’innalzamento del tetto annuo.
La tracciabilità infatti non serve a contrastare gli illeciti e milioni di lavoratori restano comunque lavoratori di serie B: poveri, senza diritti, e senza prospettive.
Per tutte queste ragioni la Cgil è impegnata in queste settimane nella campagna a sostegno della Carta Universale dei diritti dei lavoratori e dei 3 referendum che la accompagnano, uno dei quali punta proprio alla cancellazione dei voucher.

Tuttavia, una situazione di questo tipo non è più sostenibile. Per questo, prima di arrivare all’appuntamento referendario che cancelli del tutto i buoni lavoro, la drammaticità del quadro – anche di quello modenese – impone che fin da subito si lavori per trovare le modalità per tentare di arginare, almeno nelle realtà del territorio, i tanti danni che l’utilizzo distorto e indiscriminato dei voucher hanno prodotto e rischiano di continuare a produrre. La Cgil lancia quindi la proposta di un confronto con tutte le realtà economiche e istituzionali del territorio per arrivare a una stretta nell’uso dei buoni lavoro.

(Claudio Riso, responsabile mercato del lavoro segreteria Cgil Modena)