113_poliziaNella giornata di ieri, 24 giugno 2016, personale della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, all’esito di mirati appostamenti, ha apposto i sigilli al centro massaggi ubicato in  via Cartesio civ.31/A.

All’esito dei ripetuti riscontri, infatti, emergeva che all’interno del centro veniva tollerata, in via abituale, la prostituzione esercitata da due “massaggiatrici” cinesi. Sulla scorta di quanto accertato si procedeva, quindi, a sottoporre a sequestro preventivo il centro massaggi.

Al momento dell’ingresso degli investigatori della Mobile. Peraltro, all’interno del centro pareva esservi la presenza di sole due donne (la titolare ed una lavorante). L’abbigliamento e la descrizione delle due, però, non corrispondeva a quella fornita dal cliente, appena escusso, che aveva usufruito delle prestazioni prostitutive all’interno dell’esercizio. La ricerca della terza massaggiatrice non è stata particolarmente lunga poiché, da sotto uno dei lettini, usciva una giovane cinese che, in modo goffo, aveva cercato di nascondersi al controllo (la donna non risulta formalmente assunta all’interno del centro e, probabilmente, per questa ragione ha temuto di risultare presente al controllo).

L’esercizio di centri massaggi quale copertura per l’esercizio della prostituzione, peraltro, pare essere un’attività di famiglia poiché la titolare del centro sottoposto a sequestro è la sorella della titolare del centro massaggio sito in  via Pasteur nr. 24, già sottoposto a sequestro in data 12 aprile 2016.

È stupefacente la rapidità con cui vengono aperti (e si permetta di dire anche chiusi dalla Polizia di Stato), in Reggio Emilia, centri massaggi in cui viene tollerata, in via abituale, l’esercizio della prostituzione. Il sequestro di via Cartesio, come detto, è la sedicesima apposizione di sigilli.