Help-Center-FS-BolognaSono state 21.292 le persone “senza fissa dimora” che si sono rivolte agli Help Center nel 2015. Un numero che rappresenta il 40% della popolazione senza dimora censita dall’ISTAT. Di questi,  9.135 si sono rivolti ad un Help Center di stazione per la prima volta nella vita.

Sono i dati del Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e sulla Solidarietà nelle stazioni italiane (ONDS) 2015, presentato oggi a Roma, nella sede di Ferrovie dello Stato Italiane, alla presenza del presidente e dell’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Gioia Ghezzi e Renato Mazzoncini, della vice presidente del Senato, Valeria Fedeli,  del presidente dell’INPS, Tito Boeri, del presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, Enzo Bianco, e del direttore di ONDS, Alessandro Radicchi.

Il Rapporto traduce in numeri e statistiche tutte le attività sociali svolte nei 15 Help Center  (lo scorso aprile con Trieste divenuti 16) all’interno delle stazioni ferroviarie distribuite sul territorio italiano. Numeri impressionanti che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche tanti italiani che la crisi economica sta spingendo sotto la soglia della povertà, una percentuale che nel Rapporto ONDS del 2011 era al 20% e ora, dopo 5 anni di crisi, è arrivata al 25%.

All’Help Center di Bologna si sono rivolte lo scorso anno 1.702 persone, di cui 1.530 per la prima volta. Si tratta in maggioranza di uomini, stranieri extracomunitari, di cui oltre la metà di età compresa fra 18 e 29 anni.

Il numero fotografa esclusivamente le attività degli Help Center e non tiene conto delle persone disagiate e migranti che si rivolgono ad altre strutture messe in campo dal Gruppo FS Italiane nelle stazioni, come l’Ostello Caritas Don Luigi Di Liegro, o il Rifugio Caritas di Milano Centrale, o le strutture di accoglienza per migranti, rifugiati politici e richiedenti asilo, presenti a Roma Smistamento come il Centro Padre P. Arrupe, gestito dall’associazione Centro Astalli, o l’HUB migranti di Milano Centrale, gestito dalla Fondazione Progetto ARCA, dove sono transitati 90.000 migranti per lo più siriani ed eritrei.

Gli Help Center italiani, insieme agli altri centri di accoglienza occupano circa  15.500 mq di spazi all’interno di grandi e medie stazioni, messi a disposizione in comodato d’uso gratuito da FS Italiane a Comuni e associazioni che rappresentano un barometro attendibile della situazione sociale del Paese.

Quest’anno la presentazione del Rapporto è stata l’occasione per inserire le attività sociali di Ferrovie dello Stato nel più ampio orizzonte dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030, illustrati dal prof.  Enrico Giovannini, mentre il prof. Stefano Zamagni ha inserito le attività sociali del Gruppo FS Italiane nel nuovo modello di welfare centrato sulla sussidiarietà circolare.

Fabrizio Torella, responsabile Attività Sociali d’Impresa di FS Italiane, ha chiuso i lavori sottolineando l’importanza del sinergia alla base del progetto Help Center che ha reso possibile tutto questo: una collaborazione tra pubblica amministrazione, privato e Terzo Settore che è diventata di esempio a livello europeo, modello per tutte le altre reti ferroviarie.

Il Presidente di WeWorld, Marco Chiesara, ha presentato i risultati del progetto di formazione realizzato per gli operatori degli Help Center di Roma e Napoli per migliorare l’accoglienza delle donne che chiedono aiuto ai nostri centri.

A moderare l’appuntamento è stato il giornalista de La Repubblica, Roberto Petrini.