Le Organizzazioni sindacali regionali della scuola avevano denunciato, l’8 luglio 2016, le proprie preoccupazioni sull’organico del personale docente e ATA per l’anno scolastico 2016/2017. 

“Purtroppo – affermano Flc Cgil-Cisl scuola-Uil scuola-Snals Confsal-Gilda Unams Emilia Romagna – siamo a confermare che si tratta di una vera e propria emergenza perchè il MIUR non ha assegnato i posti necessari alle reali esigenze della scuola dell’Emilia Romagna, peraltro rappresentate dall’Ufficio Scolastico Regionale e sostenute anche dai massimi livelli istituzionali della regione, negando di fatto le ragioni oggettive alla base delle richieste.

L’assegnazione del cosiddetto organico di fatto, avvenuta in questi giorni, si è rivelata una pura operazione contabile, finalizzata unicamente a realizzare, a livello nazionale, un taglio di 1.192 posti rispetto allo scorso anno.

Il Miur ha predisposto una tabella che riporta i dati suddivisi per regione, con numeri slegati dal fabbisogno delle scuole, senza alcun riferimento all’andamento demografico della popolazione scolastica, senza l’esposizione di alcun criterio oggettivo e trasparente.

Ancora una volta siamo costretti ad evidenziare che la dotazione assegnata all’Emilia Romagna  (2.904 posti, di cui 2.271 assommano a spezzoni orari già utilizzati in organico di diritto) è inadeguata e pregiudicherà il diritto allo studio o addirittura l’accesso ad esso, nonché un ordinario avvio dell’anno scolastico.

Siamo la regione in Italia che  ha la percentuale più alta di aumento della popolazione scolastica (dagli ultimi dati Miur, peraltro sottostimati, c’è un aumento del +0,6% contro una media nazionale di -0,5% ) e quella con il rapporto più alto  docenti/studenti  (1/10,5% contro una media nazionale di 1/10,1).

Il MIUR ha volutamente escluso dal calcolo della popolazione scolastica alcune migliaia di bambini  che hanno richiesto l’iscrizione ad una scuola dell’infanzia statale, e ai quali verrà negato questo diritto, e anche tanti adulti che hanno espresso la volontà di reinserirsi in un percorso di formazione, attraverso la frequenza nei CPIA.

Per questo, abbiamo chiesto e continueremo a richiedere, con forza, una ulteriore assegnazione  di almeno 600 docenti, per garantire ai nostri ragazzi di iniziare l’anno scolastico in classi formate secondo le regole e in aule dove siano garantite le più elementari forme di sicurezza, coerenti con le norme vigenti.

Ma la nostra denuncia non si limita a questo; rinnoviamo l’esigenza di ulteriori 600 docenti di sostegno e di 1.100 posti di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.

Questa non è la buona scuola che vogliamo. Per renderla tale, non servono slogan; occorrono risorse umane e finanziarie e non privarla addirittura di quelle indispensabili per l’ordinario funzionamento.

Noi stiamo facendo la nostra parte e non ci fermeremo convinti delle ragioni delle nostre rivendicazioni, per il bene dei ragazzi e per la dignità della nostra scuola.

Ci aspettiamo che – concludono Flc Cgil-Cisl scuola-Uil scuola-Snals Confsal-Gilda Unams Emilia Romagna –  i rappresentanti politici e istituzionali del territorio si impegnino a difendere il livello qualitativo e quantitativo dell’istruzione della nostra regione, per combattere  l’impoverimento del nostro sistema scolastico”.