eonomia-trasp-ceram-agroal-meccUna battuta d’arresto per produzione e fatturato dopo quattro trimestri consecutivi di crescita. Si muove il mercato interno, ma diventa stazionario il trend dei mercati esteri. Questi in estrema sintesi i primi risultati della elaborazione dei dati raccolti nell’ambito dell’indagine congiunturale sul secondo trimestre 2016, effettuata dalla Camera di Commercio, in collaborazione con Cna e Confindustria provinciali.

Nel dettaglio, la produzione industriale del manifatturiero nel periodo aprile-giugno ha mostrato una lieve diminuzione pari al -1,3% rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso. Il fatturato, nei medesimi periodi di confronto, ha presentato un calo del -2,5%.

La rilevazione ha evidenziato una inversione di tendenza per quanto riguarda gli sbocchi commerciali: in crescita è risultato il mercato interno (+1,8%) che aveva peraltro già dato segni di risveglio nel 2015, mentre pressoché stazionario è apparso l’estero (-0,4%), dopo anni caratterizzati da una dinamica piuttosto sostenuta. Questo dato, peraltro confermato dal rallentamento del trend delle esportazioni, potrebbe rivelarsi critico, in quanto da sempre i mercati internazionali hanno rappresentato per Modena un importante bacino di distribuzione delle merci prodotte. Considerando i diversi partner commerciali delle nostre imprese, destano preoccupazione i pesanti cali di export registrati nei BRICS, in particolare Brasile, Russia, e Cina e soprattutto la forte contrazione del mercato statunitense, primo partner commerciale per le imprese modenesi.

La quota di fatturato proveniente dalle esportazioni tuttavia è rimasta complessivamente invariata sul 40,9% nella media del campione di imprese modenesi intervistate, confermando la spiccata propensione ai mercati mondiali che le caratterizza.

L’indagine contempla anche quesiti sulle previsioni a breve termine. La quota percentuale di imprese che si attende un incremento di produzione è leggermente salita dal 18,7% del primo trimestre 2016 al 20,4% del secondo. La maggioranza degli intervistati, peraltro, prospetta una situazione di stabilità (62,1%), mentre il 17,5% indica un possibile calo dei livelli produttivi nei prossimi mesi.

Un dato rassicurante è la tenuta occupazionale: l’86,8% degli intervistati ha formulato una previsione di stabilità circa il numero dei lavoratori in azienda.

 

L’andamento dei settori manifatturieri nel secondo trimestre 2016

L’industria alimentare ha mostrato un incremento tendenziale di produzione del +6,6%, mentre il  fatturato è rimasto stazionario (-0,1%). Difficoltà si registrano nella raccolta ordini dall’estero, in calo del -9,1%, mentre è tornato il segno positivo sul mercato interno: +7,8%.

La maglieria ha purtroppo confermato, anche in questa prima metà d’anno, il trend negativo degli anni precedenti. Il secondo trimestre 2016 ha mostrato decrementi generalizzati nei principali indicatori quali produzione (-4,8%), fatturato (-5,8%) e ordini interni (-4,9%); in forte caduta gli ordini dai mercati esteri (-20%).

Anche nel settore delle confezioni di abbigliamento si registrano segni meno, con preoccupanti decrementi di produzione (-9,2%) e fatturato (-13,4%); anche la raccolta ordini sul mercato domestico è molto inferiore a quella del corrispondente trimestre dello scorso anno: -19,5%. Unica nota positiva è rappresentata dall’incremento riportato dagli ordinativi esteri (+2,8%).

In deterioramento risultano anche gli indicatori del settore ceramico, dopo alcuni trimestri in positivo. La produzione è diminuita del -8,1%, il fatturato del -7,6%, gli ordini esteri del -8,8%. Un lieve aumento si registra invece per gli ordini dal mercato italiano: +0,5%. Le imprese del settore rimangono tra le più internazionalizzate, la quota di fatturato proveniente dai mercati esteri ha sfiorato nel trimestre il 60%.

Per quanto concerne il settore dei prodotti in metallo, produzione e fatturato hanno evidenziato incrementi soddisfacenti, rispettivamente +2,2%, e +3,7%. Il mercato interno si è rivelato più dinamico  di quello estero, con aumenti rispettivamente del +7,2% e +2,3%.

Negativa è apparsa la situazione del settore macchine e apparecchi meccanici per quanto concerne produzione (-10,2%) e fatturato (-7,0%). La raccolta ordini è rimasta sostenuta e questo lascia ben sperare per il medio temine: nel mercato domestico si è registrata una crescita del +8% mentre in quelli esteri l’aumento è apparso ancora più sostenuto: +11,4%. Anche in questo settore la quota di fatturato realizzata sui mercati internazionali è piuttosto elevata, attestandosi in media sul 56,6%.

Favorevole è apparsa la congiuntura del settore macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche: la produzione è aumentata del +5,7% mentre il fatturato è cresciuto del +7,6%. Dinamico è rimasto il mercato interno (+9% la raccolta ordini), mentre si è registrato un  contemporaneo calo sui mercati stranieri (-7,2%).

Il comparto che produce mezzi di trasporto e relativi componenti ha confermato la caduta dei volumi prodotti già emersa nel primo trimestre (-13,8% nel secondo trimestre 2016) anche se il fatturato ha ripreso a crescere (+6,6%).

Il biomedicale, infine, ha mostrato una situazione nel complesso positiva con un incremento di produzione del +15,5% mentre il fatturato è cresciuto soltanto del +0,6%. La raccolta ordini è stata particolarmente dinamica (+14,9%) nei mercati internazionali, che nel complesso assorbono oltre il 64% delle vendite. Sul mercato domestico, però, si è registrata una flessione del -2,1%.

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