Fabio-AzzoliniUn augurio e un sostegno concreto. La Regione saluta gli atleti emiliano-romagnoli in partenza per le Paralimpiadi di Rio de Janeiro. “Adesso è il vostro turno- dice in una lettera il presidente Stefano Bonaccini, che il 9 settembre sarà a Rio per l’avvio dei giochi-: ci attendiamo l’impegno, la passione, la precisione e la forza dimostrati dai vostri colleghi olimpici, ma anche l’emergere di quei sentimenti più profondi che vi portano a partecipare a questa edizione”.
La Regione ha deciso di sostenere la spedizione azzurra con una sponsorizzazione di 30mila euro per Casa Italia Paralimpica, investimento su una struttura che a manifestazione conclusa continuerà la propria opera a sostegno di atleti con disabilità.

“Carissimi atleti- dice ancora Bonaccini-, credo che la tenacia, la sfida contro le avversità, la speranza siano un patrimonio importante, delle caratteristiche uniche che voi senz’altro possedete e che vi rendono, in questo, sì, speciali. Anche la forza della nostra terra, fiduciosa e robusta anche nei momenti bui, si pensi alla reazione al tremendo terremoto del 2012, risiede proprio in questo: andare avanti, rimboccarsi le maniche, non arrendersi mai. Insomma ‘tenere botta’, come si dice dalle mie parti”.
“E se- conclude il presidente della Regione- come affermava Ignazio Silone ‘l’uomo non esiste veramente che nella lotta contro i propri limiti’, voi rappresentate per noi un esempio e un vanto per l’immagine degli emiliano-romagnoli del mondo”.

Casa Italia Paralimpica.
Con un investimento di 30mila euro, la Regione Emilia-Romagna, unica in Italia, ha deciso di sponsorizzare Casa Italia Paralimpica, la struttura dove dal 7 al 18 settembre soggiornerà la delegazione azzurra ai prossimi Giochi paralimpici di Rio de Janeiro.
Casa Italia non è stata realizzata, come avviene normalmente, in una grande albergo. È infatti ospitata in una parrocchia, quella della Imaculada Conceiçao, una realtà che conta circa 25 mila famiglie. La struttura è ora attrezzata per accogliere, a Paralimpiadi concluse, progetti di integrazione e di avviamento allo sport per i ragazzi con disabilità del luogo. Oltre alla parrocchia dell’Imaculada Concepción sono coinvolte anche altre due parrocchie, quelle di San Gerardo in Olarie e Nossa Senhora da Guia a Lins, che riceveranno un aiuto per integrare lo sport per disabili in progetti già avviati in accordo con il Cip.
Casa Italia Paralimpica sarà inaugurata il 6 settembre con una cerimonia ufficiale. Il presidente Stefano Bonaccini sarà a Rio con il sottosegretario Luca Lotti dal 9 al 12 settembre, in concomitanza con l’avvio della Paralimpiade.

Da Azzolini a Zanardi, gli 11 atleti.
L’arciere reggiano Fabio Azzolini (classe 1969 nella foto), su sedia a ruote dal 1993 dopo un incidente in auto, ha già partecipato alle Paralimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012. La modenese Cecilia Camellini (1992) è una delle stelle mondiali del nuoto paralimpico. Non vedente dalla nascita, ha partecipato alle Paralimpiadi di Pechino del 2008 (due medaglie d’argento) e di Londra del 2012 (due ori e due bronzi). Detiene 2 record del mondo, 3 europei, 6 italiani in vasca lunga e 5 in vasca corta. È reggiano anche Massimo “Mally” Croci (1972), alle sue prime Paralimpiadi: gareggerà nel tiro a segno. Dal 2011 è stato otto volte campione italiano. È disabile a causa di un incidente in motocicletta. Alla sua prima partecipazione anche Giulia Ghiretti, nuotatrice di Parma del 1994. La sua specialità sono i 100 metri rana, in cui ha vinto un argento ai Campionati mondiali di Glasgow nel 2015. Da giovanissima ha praticato la ginnastica artistica: nel 2010 è stata proprio una brutta caduta in allenamento dal trampolino elastico che le ha causato una lesione alla colonna vertebrale. Il più giovane della delegazione emiliano-romagnola è lo schermidore Emanuele Lambertini: nato nel 1999 a Cento (Fe). A Rio de Janeiro gareggerà nelle prove di fioretto, individuale e a squadre. Luca Lunghi è nato a Ferrara nel 1975 ed è un vogatore del Cus Ferrara. È alto 197 centimetri per 95 chili. Ingegnere in una multinazionale, ha una disabilità congenita a un braccio. Passando alla canoa, il bolognese Federico Mancarella: classe 1992, una laurea in Economia, è nato con la spina bifida. La sua specialità è lo sprint e nel 2016 ha conquistato due titoli nazionali nei 200 e nei 500 metri e un argento agli Europei di Mosca. Bolognese anche Fabian Mazzei (1973), numero 1 italiano del tennis in carrozzina dal 1999 a oggi. Paraplegico dal 1994 per una caduta durante una gara amatoriale di sci, con Rio, sono 5 le Paralimpiadi cui ha partecipato, la prima a Sidney nel 2000. Nata a Cattolica nel 1986, ma a Bologna da una decina di anni, dove ha studiato, vive e lavora, l’arciere Eleonora Sarti è attualmente prima nel ranking mondiale di para archery. Nel 2015 ha vinto il Campionato mondiale ed è stata anche convocata dalla Nazionale “normo”. Fino al 2013 è stata azzurra di basket in carrozzina. Ha malformazioni congenite a mano destra, gamba sinistra e piedi. L’amazzone bolognese Silvia Veratti (1973) ha debuttato a Sidney nel 2000. Fa equitazione da quando aveva 15 anni. Dal 1997, dopo un incidente a cavallo che l’ha resa paraplegica, passa al paradressage, utilizzando una sella di sua invenzione. Ultimo in ordine alfabetico è l’ex pilota automobilistico Alex Zanardi. Nato a Bologna nel 1966, tra le altre, tantissime cose, è un paraciclista. Alle Paralimpiadi di Londra del 2012 ha vinto 2 ori individuali e 1 argento nella staffetta. Nel 2014 ha partecipato all’Ironman alle Hawaii, percorrendo 3,8 km a nuoto, 180 km con la handbike e 42 km (la distanza della maratona) con la carrozzina olimpica.