Fertility-DaySulla partecipazione del Comune di Bologna all’organizzazione del Fertility day previsto per il prossimo 22 settembre, l’assessore alla sanità Luca Rizzo Nervo dichiara quanto segue.

“Il Comune di Bologna ha risposto ad una richiesta di supporto organizzativo e logistico arrivata dal ministero della Salute per la realizzazione di questo evento. I contenuti dell’iniziativa, come sempre avviene in casi del genere, sono a cura di chi propone, in questo caso dello stesso Ministero.

Il Fertility day ci era stato presentato come un’occasione di informazione e comunicazione sulle malattie che possono incidere negativamente sulla fertilità, un’occasione per aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione e della precocità di cura di queste malattie, un’occasione di informazione e comunicazione sulla procreazione medicalmente assistita e su una migliore offerta sanitaria per le coppie con problemi di fertilità, prevedendo la realizzazione negli ospedali di unità operative dedicate alla medicina e alla chirurgia della fertilità e a percorsi semplificati per accedervi. E ancora un’occasione per confrontarsi con il tema attualissimo della denatalità, in Italia le nascite nell’ultimo anno sono scese sotto le 500 mila. E’ un problema enorme visto il conseguente invecchiamento della popolazione e che trova però un contrasto attraverso una medicina adeguata, al servizio della scelta genitoriale, e con politiche familiari, fiscali, di conciliazione fra la professione e il lavoro di cura, altrettanto adeguate. Un’occasione quindi per parlare di maternità e paternità consapevole e supportata, a partire dalla salute.

Ci siamo invece trovati di fronte ad una campagna comunicativa, uscita solo negli ultimi giorni ad accordo fatto, con una clessidra e con messaggi che sembrano colpevolizzare chi arriva ad avere figli in età più adulta. Questo non è accettabile e tradisce una riflessione che doveva avere al centro la salute delle donne e degli uomini, delle madri e dei padri. Non si può banalizzare con semplificazioni, non condivisibili e fuorvianti, la complessità e la bellezza di una scelta come la maternità e la paternità che chiede politiche e non cartoline.

Chiediamo con forza che si possa ritornare ai presupposti che hanno motivato la nostra collaborazione istituzionale e ad una coerenza con un’impostazione che troviamo snaturata dalla campagna di comunicazione, che non condividiamo. Senza questi presupposti sarà per noi impossibile confermare la collaborazione accordata”.