Carabinieri 00 smallUna banale discussione nata  per il “rispetto” dei turni per l’utilizzo della cucina è alla base del violento pestaggio consumato la sera del 12 agosto scorso all’interno di un appartamento posto a disposizione dei profughi ai danni di un cittadino bengalese 22enne finito in ospedale con una prognosi di 25 giorni per una serie di importanti fratture costali e nasali e contusioni multiple. Lo hanno accertato i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale che a conclusione delle indagini hanno identificato i responsabili del grave fatto di cronaca.

Si tratta di cinque connazionali della vittima, tutti profughi e ospiti nella stessa abitazione aventi un’età compresa tra i 20 ed i 36 anni, che sono stati denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di concorso in lesioni personali aggravate.

Secondo la ricostruzione investigativa operata dai carabinieri della stazione di Corso Cairoli, la vittima avendo notato un fornello libero (dopo aver in precedenza atteso di poter cucinare essendo i fornelli occupati) alla semplice richiesta di dove fosse l’accendino è stato brutalmente aggredito dai suoi coinquilini che l’hanno condotto in camera e pestato a sangue, con calci, e pugni, e una barra di ferro fino a causarne lo svenimento. Al risveglio l’uomo si trovava le gambe all’interno di un sacco del pattume che arrivava sino ala cintola e ugualmente alla testa aveva infilata un’analoga busta sino ala cintura. Notata l’assenza degli aggressori usciva sul balcone chiedendo aiuto. Quindi scendeva in strada dove veniva soccorso dai sanitari inviati dal 118. A seguire l’intervento dei carabinieri della stazione di corso Cairoli che ricostruiti i fati e identificati gli aggressori hanno operato le odierne 5 denunce.