Tiziano-Motti_3_autIl Governo discute, tra le misure allo studio sulla previdenza, l’ipotesi di estendere la platea dei pensionati che prendono la cosiddetta “quattordicesima”. Come? Innalzando il reddito personale complessivo limite per ottenere il beneficio da 1,5 volte il trattamento minimo (circa 750 euro) a 2 volte (1.000 euro). Il reddito del quale si tiene conto è quello comprensivo di tutti i redditi assoggettabili all’Irpef, nonché i redditi esenti da imposte e quelli soggetti a ritenuta alla fonte esclusa la casa di abitazione e non è quindi solo quello pensionistico.  Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti citando i tecnici, secondo i quali  l’intervento sulla quattordicesima valorizzerebbe l’impegno lavorativo dato che il beneficio è diverso a seconda degli anni di contributi versati (336 euro fino a 15 anni di contributi, 420 euro fino a 25 anni e 504 euro con più di 25 anni di contributi). Si indirizzerebbe poi verso le fasce più disagiate perchè la misura tiene conto del reddito totale e non solo di quello da pensione. La quattordicesima (il nome è in realtà “somma aggiuntiva”) è erogata una tantum a luglio e al momento, secondo dati Inps, è erogata a circa 2,2 milioni di pensionati. Estendendo il limite di reddito a circa 1.000 euro al mese otterrebbero il beneficio, secondo elaborazioni della Uil su dati Inps, altri 1,15 milioni di pensionati.