argentinaUna svolta per l’Argentina del nuovo presidente Mauricio Macri, che punta in tempi brevi a reinserire il Paese Sudamericano sui mercati internazionali. Nella seconda parte del 2016 in Argentina dovrebbe esserci una ripresa dell’attività economica che dovrebbe esser vigorosa nel 2017 (PIL +2,8%), trainata dal commercio con l’estero e, soprattutto, dalle importazioni (+7,1%). I settori driver ipotizzati sono l’automotive, la sanità, banche-assicurazioni, elettronica e agroalimentare, turismo, telecomunicazioni e Ict.

L’Argentina chiama e l’Emilia-Romagna risponde con le sue imprese. Se ne è parlato nella tavola rotonda organizzata a Bologna dalla Camera di Commercio Italo Argentina in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna.

L’incontro, aperto dal saluto del segretario generale di Unioncamere ER, Claudio Pasini, ha approfondito l’interscambio, i settori più promettenti e le banche dati disponibili, come IER, innovativo strumento di analisi e business intelligence che fornisce un orientamento strategico.

Secondo i dati del sistema informativo IER di Unioncamere regionale, illustrati dal direttore dell’ ufficio studi, Guido Caselli, nel 2015 l’Emilia-Romagna ha esportato verso l’Argentina per 180 milioni di euro (-1%), terza in Italia dopo Lombardia e Piemonte. Nello stesso anno, sono 809 le imprese esportatrici; 44 hanno esportato beni per più di 1 milione di euro, 236 un valore compreso tra 100mila euro e 1 milione di euro, 328 tra 10mila euro e 100mila euro, 201 meno di 10mila euro. Chi esporta in Argentina destina mediamente il 10% del proprio export complessivo al Paese sudamericano dove realizza in media l’1,5% del proprio fatturato.

Viceversa, l’Emilia-Romagna ha importato dall’Argentina per 272 milioni di euro (-3%), prima regione in Italia (Lombardia 163 milioni). Sono 107 le imprese che hanno importato nel 2015. Di queste, 18 più di 1 milione di euro, 25 un valore compreso tra 100mila euro e 1 milione di euro, 36 tra 10mila euro e 100mila euro, 28 meno di 10mila euro. Chi importa dall’Argentina riceve mediamente il 16% del proprio import complessivo dal Paese sudamericano e importa beni per un valore pari al 4,5% del proprio fatturato. Sono 15 le imprese emiliano-romagnole che controllano 26 aziende in Argentina.

“L’Argentina è un Paese interessante grazie alle materie prime, produzioni agricole, tradizione industriale, capitale umano altamente qualificato e grande mercato interno – Pietro Baccarini, presidente della Camera di commercio italo argentina. – Può essere una vera piattaforma verso il mercato del Mercosur e l’intero Sud America. In questo favoriscono l’Italia storici legami culturali che risalgono all’inizio del 900. Gli imprenditori argentini sono interessati all’avvio di collaborazioni per lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche e l’Emilia-Romagna, per il suo alto livello di specializzazione nel comparto, può offrire un valido supporto in questa direzione”.

L’iniziativa sarà replicata lunedì 19 settembre (dalle ore 15.30 alle 18) nella sede forlivese di corso della Repubblica, 5 della Camera di commercio di Forlì-Cesena. Ad aprire i lavori sarà il presidente camerale e di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi.