cersaie_2016Il dibattito relativo al riconoscimento o meno dello stato di economica di mercato (MES) alla Cina, le politiche commerciali a tutela delle produzioni made in Italy, il rinnovo dei dazi sulle importazioni di ceramiche cinesi in Europa, i gap relativi ai costi dei diversi fattori di produzione – primo tra tutti il gas metano –, l’evoluzione dei negoziati di libero scambio TTIP tra Usa ed Unione Europea sono gli ingredienti, di straordinaria attualità e ad elevato valore aggiunto, sono stati al centro del convegno inaugurale di Cersaie 2016, questa mattina alle ore 11.00 presso l’EuropaAuditorium del Palazzo dei Congressi di Bologna.

E’ stato il ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda a inaugurare presso Bologna Fiere il Cersaie. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini durante il convegno inaugurale ha ribadito come entro la legislatura si arriverà all’apertura del cantiere della bretella Sassuolo-Campogalliano.

I numeri di Cersaie parlano da soli: i sei settori espositivi registrano, su una superficie di 156.000 mq., la partecipazione di 852 espositori, provenienti da 43 nazioni differenti (in crescita), che spaziano dall’Argentina al Giappone, dal Regno Unito agli Emirati Arabi Uniti, da tutti i paesi europei agli Stati Uniti per arrivare fino al Vietnam. Ed è proprio la componente estera che pone Cersaie ai vertici mondiali: le aziende straniere sono ben 335 (in aumento), quasi un terzo del numero complessivo. Comparto più rappresentato sono le piastrelle di ceramica con 491 imprese (di cui 237 dall’estero), seguito dall’arredobagno, che annovera con 194 presenze, a conferma di come Cersaie sia – per il comparto dell’arredobagno – in Italia la fiera più numerosa e con una posizione di vertice in Europa.

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