Il prossimo 20 ottobre a Reggio Emilia, coordinata da ASTER, si terrà il Techgarage, l’evento finale della business plan competition regionale, denominata “START CUP Emilia-Romagna 2016”, una competizione riservata ad innovative idee di impresa concepite dalle Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma e Piacenza.

Tra i 10 progetti finalisti selezionati, 4 nascono da giovani Unimore. Si tratta di:

  •    Multisense di Reggio Emilia
  •    Drive Box di Modena
  •    VST (Vital Signal in a touch – Segni vitali con un tocco) di Modena
  •    SoundSight Training di Reggio Emilia

 

Soddisfazione per questo risultato è stata espressa dal Rettore prof. Angelo O. Andrisano che ha commentato: “La presenza massiccia di progetti nati entro i centri ed i laboratori del nostro Ateneo conferma l’ottimo livello raggiunto dalla ricerca Unimore e, soprattutto, la capacità dei nostri docenti di sapere stimolare i giovani a creare sviluppare e sperimentare idee innovative. Poggiano su queste premesse le performance ottenute dai nostri laureati che trovano facilmente immediata occupazione. Tanto fermento legittima la decisione di ospitare a inizio dicembre il Premio Nazionale Innovazione 2016, che si terrà a Modena, al quale speriamo acceda qualche progetto sviluppato dai nostri giovani”.

Multisense è un  sensore di coppia innovativo e a basso costo. Nella maggior parte dei casi, lo stress dei componenti di una macchina non viene misurato perché ad oggi il costo del sensore è più alto del componente stesso da monitorare. Così il più delle volte capita che le macchine si rompano nel momento più inaspettato, durante il lavoro, portando costi indiretti notevoli di riparazione e mancata produzione.
Questo ha spinto Gabriele Sereni e Marco Lasagni a sviluppare un sensore di coppia basato su una tecnologia differente che permette di semplificare notevolmente l’architettura del sistema, abbattendo di 4/5 volte il costo del prodotto finale. Piccole dimensioni, elevata precisione, possibilità di misurare diverse grandezze contemporaneamente e di interfacciarsi senza fili a smartphone, tablet e pc, e infine montaggio non invasivo ed economico promettono grande affidabilità. Il prodotto è in fase di ingegnerizzazione, Gabriele e Marco contano di portarlo sul mercato entro l’estate 2017.

Gabriele Sereni e Marco Lasagni sono due ingegneri di Reggio Emilia entrambi studenti di dottorato all’interno del Laboratorio di elettronica (ELECOM) del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) di Unimore. Così a 29 anni hanno scelto di non emigrare all’estero in cerca di un futuro ma di costruirlo con le proprie mani in patria da imprenditori. Perché per loro la soddisfazione più grande è sviluppare nuove soluzioni che possano aiutare la loro terra a crescere.

Il DriveBox è un kit aftermarket per fornire funzionalità di guida semi-autonoma alla propria automobile, aumentandone la sicurezza ed il comfort di guida. Esempi di tali funzionalità includono la guida autonoma in autostrada, la gestione automatica di code e rallentamenti, il parcheggio automatico ed il riconoscimento di ostacoli e pedoni al fine di evitare situazioni di pericolo. Il sistema è basato su tecnologie embedded di prossima generazione che permettono di elaborare in tempo reale elevate moli di dati mediante dispositivi di piccole dimensioni e dal basso consumo energetico. Il team dell’High-Performance Real-Time (HiPeRT) Lab di Unimore, composto da Marko Bertogna, Paolo Burgio, Nicola Capodieci, Roberto Cavicchioli, Francesco Guaraldi, è esperto nel fornire garanzie di tempo reale per applicazioni embedded ad alte prestazioni, garantendo l’aderenza agli standard internazionali di sicurezza automobilistici (e.g. ISO26262).

Marko Bertogna è docente presso il Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche di Unimore e leader di HiPeRT Lab (~15 persone). Negli ultimi tre anni, ha ottenuto oltre 1,5 milioni di euro di contributi a fondo perduto in progetti Europei e industriali. In precedenza, è stato ricercatore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sviluppando sistemi di tempo reale per piattaforme multi/many-core. Paolo Burgio è assegnista di ricerca. Si è laureato a Bologna in Ingegneria Informatica nel 2007 e dopo aver passato un anno alla Linköpings Universitet (Svezia), ha iniziato un dottorato condiviso fra Università di Bologna e Université de Bretagne-Sud (Francia). E’ un esperto di architetture parallele, compilatori e sistemi low-power. Nicola Capodieci è un ricercatore a tempo determinato che in passato ha lavorato all’Università di Groningen (Olanda), University of New Brunswick (Canada), Edinburgh Napier University (UK) dove ha ricevuto il Ph.D, e NVIDIA Labs a Santa Clara (California), dove ha lavorato alla piattaforma Drive PX2. E’ un esperto di bio-inspired computing, sistemi multi-agente, sistemi auto-adattativi, ma anche un architetto di piattaforme GPU. Roberto Cavicchioli è assegnista di ricerca e si occupa di ottimizzazione numerica e algoritmi paralleli su piattaforme GPU-based come il Drive PX2. In particolare si è occupato di algoritmi per la ricostruzione di immagini su piattaforme NVIDIA. Assieme a Nicola, Roberto ha lavorato al progetto Drive PX2 in NVIDIA a Santa Clara (California). Francesco Guaraldi, assegnista di ricerca è Project manager e consulente d’impresa da diversi anni e vanta un’esperienza pluriennale nella gestione di progetti e nel finanziamento dei progetti EU (FP7, EUAID, H2020, EASME, 3° Health programme, NIH).

VST (Vital Signal in a Touch). Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i parametri utili a definire lo stato di salute di una persona sono: frequenza cardiaca; frequenza respiratoria; pressione arteriosa; ossigenazione del sangue e temperatura corporea. Scopo del progetto VST, nato dalla collaborazione tra il prof. Sergio Fonda del Dipartimento di Scienze della Vita e di un nutrito gruppo di giovani Matteo Corradini, Andrea Malagoli, Giovanni Faglioni, Donato Sannino, Anna Maria Mattioli, è quello di fornire in tempo reale all’atleta tutti questi 5 parametri attraverso uno strumento non invasivo da montare su un manubrio (nel caso di una cyclette) o sulle manopole (nel caso delle biciclette sportive) al fine di estrarre dallo sportivo le informazioni necessarie in modo non invasivo: segnali vitali con un semplice tocco, delle mani per ora mentre per il futuro si stanno già esplorando altri luoghi dai quali estrarre i segnali vitali. L’ impatto sociale che avrà questo dispositivo nella vita degli sportivi sarà di grandissima rilevanza, in quanto attraverso questo dispositivo si potrà realizzare un monitoraggio puntuale e continuo di tutti i parametri vitali in modo da poter prevenire, attraverso una lettura da parte di specialisti del settore, dei dati acquisiti malattie cardiocircolatorie importanti e molto pericolose per la vita.

Sergio Fonda è docente dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia presso il Dipartimento di Scienze della Vita di Modena. Vanta anni di esperienza in ingegneria biomedica è  stato fondatore e responsabile ufficio ILO di Unimore ed è detentore di 2 brevetti e responsabile locale del progetto Europeo D3CoS con il compito di realizzare un sistema di monitoraggio dei parametri fisiologici atti alla determinazione obiettiva del carico di lavoro e dello stato psicofisico di piloti e controllori di traffico aereo e marittimo. Matteo Corradini è Ingegnere informatico dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con pluriennale esperienza nella progettazione e produzione di strumentazione scientifica coautore di 3 brevetti, esperto nella progettazione di sistema, per anni ha lavorato nel campo della sostituzione di funzione per la compensazione delle disabilità. Giovanni Faglioni, fondatore di Eurosoft, ceo e fondatore di Nabla2 s.r.l. ed esperto in programmazione di dispositivi embedded linux, ha grandi capacità di problem solving legate a tutti i campi di suo interesse, in particolar modo per quanto riguarda i sistemi in ambiente LINUX. Andrea Malagoli è dottore di ricerca in analisi di segnali multiscala ed esperto in programmazione di dispositivi embedded. Assieme al prof. Fonda ha portato a termine le ricerche relative al progetto D3CoS ed esperto nella analisi di segnali fisiologici (ECG, PPG, EDA, Respiro, NIRS etc…). Attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto di Unimore. Anna Vittoria Mattioli cardiologa, è docente Unimore e titolare del corso di Scienze Cardio-Angiologiche nella Facoltà di Medicina e Chirurgia, Vice-Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerche Cardiovascolari, molto attiva nel settore della prevenzione delle malattie cardiocircolatorie attraverso progetti finanziati dal ministero della salute. Donato Sannino è un commerciale con esperienza nel settore dell’elettronica e nel rapporto con i terzisti, profonda esperienza nella gestione completa del processo di approvvigionamento dei materiali e dei prodotti. Grandi capacità organizzative/relazionali  rispettivamente alla ottimizzazione del processo commerciale e dei rapporti con i terzisti.

SoundSight Training nasce al CERN di Ginevra (Svizzera), dove Irene Lanza era a condurre un tirocinio formativo creato da Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) di Unimore in collaborazione con altre sette Università a livello mondiale e, naturalmente il CERN. Il corso frequentato si chiama CBI Challenge Based Innovation e lei aveva il compito con altri colleghi di risolvere un problema di impatto mondiale: creare una tecnologia che potesse migliorare la navigazione dello spazio per i non vedenti. A corso concluso la voglia di creare qualcosa che potesse cambiare la vita di molte persone è rimasta, perciò il lavoro è continuato per Irene insieme a Marco Manca ed a Henrik Kjeldsen. Attualmente chiunque voglia  imparare ad ecolocalizzarsi nello spazio in modo esperto deve pagare per avere lezioni private per un periodo che varia da persona a persona, ma che implica mesi di esercizio, se non anni. Grazie a SoundSight Training la possibilità di imparare la ecolocalizzazione umana sarà disponibile in ogni casa e in ogni scuola ad un costo molto più accessibile rispetto le lezioni private e senza alcuna lista d’attesa. Ad oggi SoundSight Training è un prototipo dimostrativo, testato da più di 100 persone, che si sono dimostrate entusiaste e impazienti di avere nelle loro  case il prodotto finito. L’utilizzo di SoundSight Training migliora la navigazione nello spazio delle persone non vedenti, senza creare in loro una dipendenza da un device assistivo che li accompagni in ogni luogo, che ha come primo limite la forte dipendenza da una batteria.

Irene Lanza è laureanda della laurea magistrale in Ingegneria Gestionale, con sede a Reggio Emilia istituita presso il Dipartimento di Scienze Metodi dell’Ingegneria (DISMI) di Unimore.  E anche assessore ad Ambiente e Politiche Giovanili presso il Comune di Rio Saliceto (Reggio Emilia).