dreamNel mese di ottobre ha preso il via DREAM – Driving up Reliability and Efficiency of Additive Manufacturing, un progetto triennale nell’ambito della produzione di componenti automotive e della protesica, coordinato dalla prof.ssa Elena Bassoli del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia insieme al DISMI – Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria sempre di Unimore ed alle Università di Parma e Ancona, che rientra nel programma dell’Unione Europea Horizon 2020, il più impegnativo mai realizzato dall’UE per finanziare la ricerca e l’innovazione.

Il progetto, che coinvolge altri otto partner tra cui Ferrari Spa, espressione di 5 diversi Paesi europei ,e che a livello locale è coordinato dal prof. Andrea Gatto, è riuscito a ottenere oltre 3,2 milioni di euro di finanziamento, di cui circa 700mila andranno al gruppo di ricercatori operanti presso Unimore.

“Questo progetto e il consistente finanziamento ottenuto sono solo due ulteriori conferme dell’eccellenza raggiunta da Unimore a livello nazionale e internazionale nell’ambito dell’automotive e del veicolo – commenta il Rettore Unimore Angelo O. Andrisano -. Il risultato raggiunto da questo gruppo e dagli altri numerosi ricercatori impegnati in questo settore ci incoraggiano ad accelerare i lavori per la realizzazione di un’Academy universitaria dell’automotive, che nascerà al Campus del DIEF”.

“Grazie a questo stanziamento, i partner si prefiggono di migliorare in modo significativo le prestazioni del processo produttivo Powder Bed Fusion per tre diversi materiali: titanio, alluminio e acciaio – commenta la prof.ssa Elena Bassoli -, per la realizzazione di componenti da impiegare nei campi dell’automotive, ma anche della protesica e della produzione di stampi per stampaggio ad iniezione. Tra i partner del progetto abbiamo anche il leader mondiale dei produttori per la stampa 3D di materiali metallici EOS”.

La tecnologia Powder Bed Fusion fa parte di quei processi produttivi in cui un oggetto, generalmente di forma complessa, è realizzato per sovrapposizione di strati sottili di polvere di materiale che vengono poi fusi tra loro. Tra i vantaggi della tecnica c’è la possibilità di soddisfare la necessità di produrre componenti di maggior complessità a livello geometrico oltre a un risparmio sullo scarto di lavorazione nel caso di materiali costosi, come titanio, alluminio e acciaio.

In sintesi il progetto DREAM, presentato dai responsabili prof.ssa Elena Bassoli e Andrea Gatto alla presenza del Rettore Unimore Angelo O. Andrisano e del Vice Direttore del DIEF prof. Luigi Rovati, si concentrerà su quattro diverse linee di ricerca: ottimizzazione della modellazione dei componenti prodotti; miglioramento delle materie prime utilizzate; perfezionamento dei processi produttivi per consentire la produzione ad alto rendimento; configurazione dei parametri di funzionamento del laser per un utilizzo su leghe di titanio nanostrutturate.

La firma degli accordi di partenariato e il lancio delle attività si sono tenuti al Museo Ferrari a Maranello e al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore a Modena, dove i partner del progetto hanno anche potuto visitare il laboratorio NIK@UNIMORE, nato da una collaborazione con il leader mondiale dei sistemi di visione Nikon. La struttura alloggia strumentazioni scientifiche per un valore di oltre 200mila euro, condivise nell’ambito delle attività di tutto l’Ateneo.

Nell’immagine, da sx: Andrea Gatto Luigi Rovati, Angelo O. Andrisano e Elena Bassoli