vito-mancusoVenerdì 18 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Tecnica. Forme di conoscenza e di costruzione del mondo, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì dal titolo L’anima e la tecnica. Nuove responsabilità e rispetto del vivente è a cura di Vito Mancuso, editorialista del quotidiano «la Repubblica». Già docente di Teologia moderna e contemporanea all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e di Storia delle dottrine teologiche all’Università di Padova, collabora con numerose testate e trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha dedicato i suoi studi alla costruzione di una «teologia laica» sostenendo, attraverso un aperto confronto con le Scritture, un’originale posizione in materia di etica. Negli ultimi anni ha difeso la necessità di integrare la ricerca scientifica e tecnica con una prospettiva umanistica, che si esprime attraverso il rispetto di tutti i viventi e del pianeta. Tra i suoi ultimi volumi: L’anima e il suo destino (Milano 2007); La vita autentica (Milano 2009); Io e Dio. Una guida dei perplessi (Milano 2013); Io amo. Piccola filosofia dell’amore (Milano 2014); Dio e il suo destino (Milano 2015); Questa vita. Conoscerla, nutrirla, proteggerla (Milano 2015).

Oggi la scienza e la tecnica, ormai così strettamente associate da condurre molti a parlare di tecnoscienza, hanno urgente bisogno di venire integrate dalla sapienza umanistica e dalla spiritualità, ed è questa visione spirituale della natura, unita alla visione naturale dello spirito, l’unica via in grado di operare tale necessaria integrazione. Occorre una nuova visione della Terra come un immenso e sofisticato ecosistema, un unico organismo vivente capace di autoregolazione nel quale ogni singolo elemento è interconnesso con ogni altro, così che il battito di ali di una farfalla in Giappone può provocare un uragano nei Caraibi, e l’emissione di continua sporcizia nell’aria può provocare sporcizia e malessere nell’anima.

Occorre una nuova visione della natura che veda l’evoluzione non solo come il risultato di mutazioni casuali e di selezione naturale, ma prima ancora come risultanza della logica di aggregazione sistemica e della cooperazione che ne scaturisce. Non si tratta di una semplice disputa accademica. È in gioco più in profondità il nuovo stile di vita necessario al nostro tempo per fronteggiare la sfida ecologica: una sfida che non supereremo fino a quando non verrà risanata alla radice l’ideologia che l’ha prodotta, cioè l’estraneità tra materia e spirito, natura e cultura, mondo e mente, una frattura che ci ha condotto a considerare il mondo come mero ambiente esteriore e non come parte essenziale della nostra vita, e la nostra vita come mero caso all’interno di un mondo senza senso.

Abbiamo bisogno di nuova visione filosofica – spiega Mancuso –   in grado di ridare importanza alla dimensione umanistica della vita, perché nel nostro mondo aumentano quotidianamente le conoscenze scientifiche mentre la saggezza e la sapienza rimangono ferme, il che si traduce in aumento del potere tecnologico e in aumento della produzione ( senza che vi sia un’idea che orienti tutto ciò, a parte, ovviamente, la fame di profitto.

La conseguenza è un meccanismo impazzito – prosegue Mancuso – dove scienza e tecnologia spesso appaiono prive di orientamenti etici, ma da questo può sorgere una trappola pericolosissima, anzi questa trappola è già sorta e noi ci siamo finiti dentro. Per uscirne occorre una svolta concettuale: da una visione che individua la logica che presiede all’evoluzione della vita nella cieca casualità e nella competizione per la sopravvivenza a una visione che l’individua nell’aggregazione sistemica.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.