Si sono svolte ieri le assemblee dei lavoratori dei due siti Coprob, gli ex zuccherifici di Finale Emilia ed Argelato, nel corso delle quali Rsu e sindacato hanno illustrato i contenuti dell’accordo sottoscritto con la proprietà il 22 novembre per la riorganizzazione interna che ha evitato la cessione a cooperative dei comparti logistica e confezionamento dello zucchero.  Si chiude così in maniera positiva, un percorso di mobilitazione, confronto e contrattazione, iniziato circa un anno fa.
A dicembre 2015, infatti la Coprob aveva annunciato ai sindacati e alle Rsu l’intenzione di non gestire più direttamente la logistica e il confezionamento dello zucchero, ma di affidarle a terzi.
Ad aprile 2016, tutti i 16 lavoratori impiegati nei due siti hanno effettuato 8 ore di sciopero contro le esternalizzazioni annunciate dall’azienda.
Nel corso di questi mesi si sono susseguiti ordini del giorno delle assemblee dei lavoratori, che hanno formulato proposte di riorganizzazione lavorativa alternative alle esternalizzazioni, incontri con il gruppo sia a livello territoriale che a livello nazionale.

L’accordo di riorganizzazione del 22 novembre sancisce il definitivo ritiro del progetto di cessione di ramo d’azienda dei settori logistica e confezionamento, non prevede alcun esubero aggiuntivo rispetto a quelli previsti (su tutti i 6 siti produttivi) dalla mobilità esclusivamente volontaria dell’accordo di dicembre 2015. Prevede inoltre misure di accompagnamento al pensionamento per tutti quei lavoratori che non matureranno il requisito nel corso dei 18 mesi di mobilità, riqualificazione e formazione per alcune figure professionali richieste su altri siti della Coprob.

La Coprob, rimasta ormai l’unico gruppo italiano a raffinare lo zucchero di barbabietola, vive da oltre un decennio una profonda crisi determinata dal crollo del prezzo dello zucchero, dovuto anche al termine delle quote comunitarie, che ha comportato la chiusura di diversi stabilimenti.
La rinuncia al progetto di cedere il ramo d’azienda della logistica e del confezionamento rappresenta quindi una scelta decisamente in controtendenza rispetto alle attuali logiche imprenditoriali, e la dimostrazione che laddove mobilitazione, dialogo e rispetto delle parti sono ancora elementi distintivi della contrattazione, si salvaguardano i diritti dei lavoratori.

(Flai/Cgil e Fai/Cisl Area Nord)