Per il quarto anno consecutivo via Roma, la via più multietnica e viva di Reggio Emilia, si prepara a ospitare alcuni degli eventi più attesi e partecipati del festival internazionale di Fotografia Europea, quest’anno dedicato al tema Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro. Inserita nel circuito Off della rassegna – organizzata da Ghirba Biosteria della Gabella e dal Comitato dei cittadini di via Roma con la collaborazione di abitanti e commercianti del quartiere – la manifestazione di via Roma con le sue mostre, i suoi workshop e le sue performance è anche eco e contrappunto scanzonato al festival.

Aiuto foto cancellate per sbaglio è il titolo dell’edizione 2017, un riferimento alle sgrammaticate ricerche Google di chi tenta di rimediare all’irrimediabile: la perdita accidentale e indesiderata del proprio archivio fotografico. In qualche modo, nel titolo si dichiara l’anima pop dell’itinerario e si lancia una riflessione su quello che oggi la fotografia rappresenta per i milioni di utenti al mondo: una pratica quotidiana di conservazione della memoria, senza l’ambizione di consegnarla alla storia e nemmeno ai festival di fotografia.

 

Il festival internazionale di Fotografia Europea

Nato nel 2006, promosso da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia, il festival giunge alla sua dodicesima edizione con l’obiettivo di fare il punto sulla fotografia in quanto archivio e dispositivo della memoria, temi molto cari in un’epoca di ricordi ed esperienze digitali. Archivi di immagini, ovviamente, “mappe del tempo” che hanno il potere di “essere la carta topografica della memoria e insieme la rappresentazione propositiva del futuro”, secondo le parole dei curatori Elio Grazioli, Walter Guadagnini e Diane Dufour. Una riflessione, quella della fotografia, che si esercita su alcune delle questioni più attuali del nostro tempo: strade dimenticate, situazioni minacciate, tentativi di alternative.

 

Via Roma: un laboratorio socio-creativo partecipato

All’interno del festival, la manifestazione di via Roma si inserisce con la sua particolarità: quella della partecipazione, che la rende, più che un vero e proprio festival di fotografia, uno spazio fisico e mentale di rigenerazione urbana attraverso l’arte. Ma anche il luogo in cui si concludono, per generarsi di nuovo, relazioni che partono dal cuore della via ma non si fermano al suo interno.

L’incontro con la fotografia in via Roma parte dal basso, dalla richiesta degli abitanti che sentono l’esigenza di trasformare i propri spazi quotidiani attraverso l’arte. Questa peculiarità, come è facile intuire, è il suo punto di forza e ne ha determinato il grande successo anche nelle edizioni precedenti. Artisti, commercianti, abitanti della via sono gli organizzatori dell’evento – tutti a titolo di volontariato; bloggers e instagramers raccontano invece il festival e la sua preparazione attraverso vari canali, dando vita a una rete di comunicazione che contribuisce al coinvolgimento degli abitanti e dei visitatori, così come alla conoscenza della manifestazione anche fuori da Reggio Emilia. L’atmosfera di questa strada reggiana si può scoprire anche a distanza, attraverso l’App Audioguida “Via Roma Trip”, disponibile gratis su Google Play e App Store. Non una guida tradizionale, ma un viaggio sentimentale dentro il quartiere.

 

Anteprima Fotografia Europea e Residenze d’artista

Fotografia Europea in via Roma dura tutto l’anno, grazie agli appuntamenti prima e dopo del festival e alle relazioni tra organizzatori, artisti e cittadini che contribuisce a consolidare.

In attesa dell’inaugurazione ufficiale del festival, prevista per il fine settimana dal 5 al 7 maggio, il quartiere è già in fermento. A partire dall’8 febbraio, tornano le Residenze d’artista. Grazie all’ospitalità degli abitanti, per circa una settimana fotografi, performer, grafici, artisti del rumore vivranno le case del quartiere, le sue strade e le sue piazze, accompagnati dai residenti alla ricerca di ispirazioni autentiche e suggestioni concrete. Anche gli esercizi commerciali della via faranno la loro parte, offrendo agli artisti piccoli servizi come il taglio di capelli, la lavanderia, i pasti. Gli ospiti potranno anche seguire corsi di pasta fresca, sedersi tra i banchi della Scuola Internazionale di Comics, visitare un caseificio, partecipare a cene, incontri nelle case, nei cortili, negli spazi pubblici dove ogni artista racconta la sua storia, mostra alcune opere e avvia l’elaborazione di un’opera site specific che resterà al quartiere, diverrà parte di una “memoria artistica territoriale” condivisa e sarà esposta anche quest’anno nel Circuito Off.

 

Residenze d’artista – 8 febbraio 2017

La prima residenza d’artista del 2017, prevista per l’8 e il 9 febbraio, è in realtà un ritorno. Ilaria Crosta e Niccolò Hebel, fotografi franco-italiani già ospiti del quartiere nel 2016, dove hanno dato vita “How far now?” insieme ai ragazzi ospitati all’Hotel City di via Roma, tornano nella città del tricolore per continuare il loro progetto fotografico assieme ai 15 ragazzi, progettare la fanzine e la mostra per il Circuito Off di Fotografia Europea 2017 (che sarà allestita presso l’Hotel City) e presentare il lavoro agli amici di Casa Bettola, spazio autogestito nella prima periferia della città, cantiere di idee e pratiche dove si elaborano alternative e si costruiscono progetti che rispondono a esigenze che emergono nel quartiere, nella città e sul territorio. L’appuntamento per la presentazione di “How far now?” è per mercoledì 8 febbraio a Casa Bettola, in via Martiri della Bettola 6 a Reggio Emilia dalle 21.00.

 

Residenze d’artista 2017: calendario e bio

8 – 9 febbraio 2017: Ilaria Crosta e Niccolò Hebel, Milano-Parigi

27 febbraio – 5 marzo: Nicolas Borià, Torino

20 – 26 marzo: Eva De Adamo, Trieste

3 – 9 aprile: Sara Lando

26 aprile – 1 maggio Elena Marsico, Torino
29 aprile – 4  maggio Theo Vazquez, Barcellona