“Nell’incontro di ieri al Ministero a Roma sulla vertenza Argenta – afferma Filcams/Cgil Carpi – l’azienda è rimasta ferma nelle sue posizioni, confermando i 4 licenziamenti e i 24 trasferimenti dei lavoratori del call center e dell’amministrazione, dalla sede di Carpi a Peschiera Borromeo (Milano).
Le motivazioni addotte dall’azienda sono per la Filcams/Cgil inconsistenti, perché limitate alla sola maggior vicinanza tra dirigenti e amministrazione riuniti in una stessa sede, quando a fronte delle moderne tecnologie i servizi potrebbero tranquillamente rimanere laddove sono situati oggi, senza comportare nessun tipo di inefficienza.
Filcams/Cgil continua a denunciare che si tratta di licenziamenti mascherati, visto che per molti lavoratori carpigiani sarà ben difficile accettare il trasferimento a 200 km di distanza.

Da parte dell’azienda sono venute solo generiche aperture a una discussione sulla limitazione dei disagi dei lavoratori, motivazioni così generiche da risultare ad oggi altrettanto insussistenti.

Intanto, le tre organizzazioni sindacali nazionali unitariamente Filcams/Cgil, Fisacast/Cisl e Uiltucs/Uil hanno aperto lo stato di agitazione a livello nazionale con iniziative di solidarietà che saranno messe in campo nelle 20 filiali sul territorio nazionale”.

“A Carpi – prosegue Filcams/Cgil – continua lo sciopero del personale di call center e della sede amministrativa.
Dalla riunione con i lavoratori tenuta stamattina a Carpi, si conferma una grande rabbia per una decisione grave quanto apparentemente priva di reali esigenze, se non quella di voler semplicemente ridurre il personale, quando nell’ultimo bilancio l’azienda ha confermato un costante miglioramento delle performance che ha portato sino ad un utile di oltre 1 milione di euro.
Le iniziative di mobilitazione non si fermeranno sino a quando Argenta non sarà disponibile a ritrattare le scelte operate”.