Si è svolto ieri l’incontro tra sindacati e direzione aziendale di Bosch Rexroth Oil Control sul piano industriale presentato l’8 febbraio che prevedeva, a fronte di una crescita di fatturato di oltre 20 mln di euro nel 2017 rispetto al 2016, una pesante ristrutturazione con 130 esuberi, aumenti della turnazione sino a 18 turni settimanali, esternalizzazione di parte delle lavorazioni a basso valore aggiunto (che corrispondono circa il 25% del fatturato 2017) con i conseguenti esuberi, ma anche la possibile mobilità di maestranze tra i 3 stabilimenti.

A fronte della dichiarazione di 10 ore di sciopero e del blocco degli straordinari da parte della Rsu e dei sindacati Fiom/Cgil e Uilm/Uil di Modena e Reggio Emilia e Fim-Cisl Emilia Centrale – recita una nota sindacale – l’azienda ha rivisto il piano industriale rispetto agli esuberi dichiarati sostenendo che a fronte della crescita del fatturato sul 2017 l’occupazione viene confermata in 1.250 unità, ovvero tutte le maestranze al 31.12.2016. L’azienda ha dichiarato quindi che il piano industriale ripresentato ieri, non prevede esuberi.
Sono stati fissati altri 2 incontri con la direzione Bosch, il 24 febbraio e il 3 marzo. Il primo incontro per discutere delle esternalizzazioni di parte delle lavorazioni a basso valore aggiunto, poiché i sindacati ritengono che ci siano margini per conservarle in azienda.
Il secondo incontro servirà per affrontare il tema delle stabilizzazioni dei lavoratori somministrati e in staff leasing (parecchie decine) che l’azienda ha attualmente conteggiato nelle 1.250 unità. I sindacati e le Rsu avevano già fatto una proposta all’azienda e nei 18 mesi di trattativa sul contratto aziendale le stabilizzazioni erano già state ampiamente sviluppate con un affidamento al tavolo delle parti, seppur saltato con la presentazione del piano l’8 febbraio.
L’affidamento raggiunto nei mesi scorsi sulle stabilizzazioni deve essere uno dei punti da cui ripartire sul contratto aziendale e sarà fondamentale per il proseguo della trattativa e per la sospensione delle iniziative di lotta.

Fiom/Cgil e Uilm/Uil di Modena e Reggio Emilia, Fim-Cisl Emilia Centrale e le Rsu non ritirano le iniziative di mobilitazione, a cominciare dal pacchetto di 10 ore di sciopero, la cui attuazione dipenderà dalle risposte sulle stabilizzazioni, che per i sindacati sono determinanti per poter proseguire nella trattativa.
Ad oggi invece permane il blocco degli straordinari e di tutte le forme di flessibilità nei tre stabilimenti di Nonantola, Pavullo e Vezzano sul Crostolo.