Martedì 7 marzo prosegue alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) il ciclo dedicato al tema Città sante. Dimensione urbana e questioni teologiche nella storia delle religioni, ideato dal Centro Studi Religiosi con la conferenza dal titolo Karbala. L’imam come guida spirituale e politica nell’Islam sciita a cura di Leonardo Capezzone.

Capezzone è professore di Storia dei Paesi islamici presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Storico del medioevo arabo-islamico, ha dedicato le sue ricerche alla letteratura araba classica, allo sciismo e alle forme del dissenso politico e religioso nella società islamica fra VIII e X secolo. Ha inoltre condotto una lettura comparata del medioevo arabo e del medioevo latino intesa a ripensare le periodizzazioni storiografiche e ipotizzare una diversa mappatura del pensiero della modernità. Membro dell’Istituto per l’Oriente “C.A. Nallino” e della Society for Medieval Mediterranean, ha tradotto numerosi testi poetici e letterari arabi. Tra le sue pubblicazioni: L’Islam sciita. Storia di una minoranza (et al., Roma 2006); Fuori dalla città iniqua. Legge e ribellione nella filosofia politica dell’Islam medievale (Roma 2010); Paradossi delle notti. Dieci studi su “Le mille e una notte” (et al., Pisa-Roma 2015); Medioevo arabo. Una storia dell’Islam medievale (VII-XV secolo) (Milano 2016).

La separazione tra musulmani sunniti e sciiti è originariamente dovuta alla disputa relativa alla successione del Profeta alla guida della comunità: mentre per i primi tale compito poteva essere assunto da qualunque buon musulmano, per i secondi il compito spettava ai discendenti della famiglia di Maometto. Il conflitto teologico sul ruolo e sulla natura dell’Imam, che non manca di avere una importante valenza politica, trova uno dei suoi momenti più tragicamente significativi nel 680 dopo Cristo, nei pressi di Karbala, quando Husayn, terzo imam e pretendente al titolo di Califfo, figlio di Alì, primo imam e Fatima, figlia del profeta, venne trucidato assieme a un centinaio di seguaci dall’armata inviata dal Califfo omayyade Yazid.

Husayn era in viaggio per raggiungere Karbala per mettersi alla testa di una grande rivolta contro un governo sul quale si andava sempre più consolidando l’accusa di empietà e di tirannia, fino a diventare per gli sciiti uno dei simboli dell’usurpazione e dell’ingiustizia.

Gli sciiti hanno colto ed enfatizzato in questa corsa verso la morte la consapevolezza, da parte del terzo imam, del proprio destino tragico e l’aura sacrificale che circondò immediatamente l’impresa. Prevalse, in questa lotta contro l’ingiustizia senz’altra via d’uscita che la morte, il carattere sacrale del martirio subito dal figlio della figlia del Profeta. La fonte più antica in nostro possesso sul dramma di Karbala è il resoconto di Abu Mikhnaf e i primi documenti che testimoniano del culto e del pellegrinaggio alla tomba di Husayn a Karbala risalgono al X secolo. Ancora oggi, a Karbala e in tutto il mondo sciita la tragica data del 10 di muharram chiude le solenni celebrazioni di ‘Ashura con il ricordo della morte di Husayn e del massacro di Karbala.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente.

 

La partecipazione è libera e a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.