Le gare al massimo ribasso negli appalti di servizio, e in particolare per la manutenzione del verde pubblico, non di rado vengono aggiudicate con ribassi eccessivi. Il dubbio di una scorretta applicazione dei contratti di lavoro è francamente più che legittimo”.

Queste le considerazioni del Gruppo Giardinieri Lapam Confartigianato. Il nuovo codice degli appalti consente di espletare procedure di gara con offerta al massimo ribasso, in particolare se riferite a lavorazioni standardizzate come possono essere gli sfalci, tuttavia, alla luce delle ultime gare partecipate dalle nostre imprese associate, dobbiamo riscontrare che gli strumenti legislativi utili per arginare il rischio di ribassi “eccessivi”, non sempre vengono applicati.

Senza diventare troppo tecnici – proseguono i giardinieri Lapam – ma semplicemente analizzando gli esiti, se non si applicano l’esclusione automatica delle offerte anomale (individuabili con criteri in verità un po’ macchinosi), ovvero la richiesta di giustificazione della congruità dell’offerta, questo sistema rischia di portare a un’aggiudicazione con sconti superiori al 50% se non al 60%.

Occorre considerare che l’incidenza della mano d’opera, per appalti di questo tipo, supera sovente il 50% degli importi a base d’asta. È chiaro che il controllo sulla corretta applicazione del costo della mano d’opera diventa decisivo. Riscontriamo, peraltro, un’eterogeneità di comportamenti delle stazioni appaltanti sul territorio. Se in alcuni casi si adotta il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (anche per cifre modeste e con costi gestionali elevati per le piccole imprese concorrenti), in altri il criterio di aggiudicazione è quello del massimo ribasso.

Il Gruppo Giardinieri prosegue: “Se questo è l’andazzo ci sembra che non si sia fatto alcun passo avanti. Sappiamo bene che l’introduzione del nuovo codice degli appalti, ha comportato un impatto sulla gestione delle gare, specie se “sotto soglia”, che va metabolizzato. Ma è trascorso oltre un anno dall’entrata in vigore del codice, con tanto di decreto correttivo, per cui non capiamo la diversità di applicazione riscontrata. Per questo proseguiremo nel nostro lavoro di monitoraggio dei bandi di gara e delle aggiudicazioni sul territorio, a tutela delle regole e di una sana concorrenza di mercato. Confidiamo – concludono i giardinieri Lapam – che la pubblica amministrazione adotti, nelle procedure di gara, tutti gli strumenti che il nuovo codice mette a disposizione, per scongiurare offerte con sconti da ‘chiusura attività’, più che da impresa sana che paga il dovuto ai propri lavoratori”.