Inaugurata oggi la nuova mensa dedicata a “Padre Ernesto” all’Antoniano di Bologna, una veste rinnovata per lo storico spazio di via Guinizelli 3 che accoglie 130 ospiti per pranzo ogni giorno e 31 famiglie al lunedì sera.

Aperta 352 giorni l’anno e attiva da oltre 60 anni, la mensa cambia nel suo aspetto grazie alla partnership con Food for Soul, che ha ideato e promosso il progetto insieme all’Antoniano, allo Studio Lucchi e Biserni, che ha realizzato pro bono il progetto di interior design, allo Studio Francesco Faccin, che ha disegnato appositamente tavoli e sedie, e grazie al contributo di Injenia, UniCredit e Fondazione Carisbo.

La ristrutturazione della mensa, avviata nell’estate del 2016 e terminata a dicembre dello stesso anno, è un momento importante per lo sviluppo di un modello di intervento sociale nuovo che Antoniano onlus ha avviato già da alcuni anni.

Il pasto in mensa è solo un mezzo per cominciare con le persone in difficoltà un percorso di supporto che ha come obiettivo ultimo l’autonomia e il reinserimento sociale e lavorativo.

Questo percorso comincia restituendo bellezza ai luoghi, qualità al cibo, dignità alle persone.

Pranzare o cenare in uno spazio accogliente, scegliere il cibo che si preferisce sono solo piccoli passi verso una ritrovata fiducia in sé stessi e negli altri.

Innalzare la qualità del servizio significa dunque porsi sulla scia di un reinserimento di un certo tipo, che riesca a disegnare percorsi sociali che diano più dignità alle persone, dando accoglienza in un luogo in cui ognuno di noi sceglierebbe di stare.

La nuova mensa dell’Antoniano è inoltre uno spazio aperto a tutta la comunità, dove si svolgono laboratori, incontri e attività formative per favorire l’integrazione di chi vive in povertà ed emarginazione anche a partire dai luoghi.

“Abbiamo un sogno, – ha spiegato fr. Giampaolo Cavalli, Direttore dell’Antoniano – aiutare le persone a ritrovare la luce, la forza, un po’ di speranza per ricominciare ancora. Questo è ciò che vogliamo e che proviamo a fare ogni giorno: non fermarci al pasto, ma iniziare a camminare insieme per costruire un percorso che riconosca dignità e porti verso l’autonomia. Per creare luoghi di condivisione e convivenza, spazi che facilitino la relazione e l’incontro è importante curare gli ambienti perché diventino sempre a misura della dignità delle persone che accogliamo. Questa nuova mensa rappresenta parte del cammino in cui speriamo di poter accogliere nella maniera migliore possibile sempre più persone in difficoltà.”

Ma i progetti di Antoniano onlus non si fermano alla Mensa, lo raccontano i dati all’interno del Bilancio Sociale del 2016, che riporta i numeri relativi ad ognuno dei servizi: sono state 694 le persone ascoltate dagli operatori del Centro d’Ascolto, con 329 nuovi ingressi, mentre sono state accolte nel Centro d’Accoglienza a San Ruffillo 30 ospiti in totale; 31 in tutto le famiglie coinvolte nei progetti di reinserimento e accolte nella mensa serale attiva solo per la cena del lunedì, mentre sono stati 348 i bambini seguiti nel 2016 dal Centro di Riabilitazione “Antoniano Insieme” che ha sede al secondo piano della struttura.