Usava il noto applicativo di whatApp per la compravendita di eroina destinata ai giovani della piazza reggiana. I carabinieri di San Polo d’Enza hanno arrestato ieri, dopo un anno di indagini, il “capo maglia” dello spaccio d’eroina: un disoccupato 34enne abitante a Vezzano sul Crostolo. L’uomo è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana concorde con le indagini dei carabinieri di San Polo d’Enza che hanno ricostruito l’illecita attività di spaccio che vedeva il 33enne spacciare eroina nella Val d’Enza.

L’indagine è iniziata l’anno scorso con l’arresto in flagranza di un soggetto marocchino che svolgeva la propria attività di pusher nel comune di San Polo d’Enza. I minuziosi accertamenti, proseguiti dai militari dell’Arma, conducevano, successivamente, all’arresto in flagranza di ulteriori 3 persone per il reato di detenzione di sostanza stupefacente al fine di spaccio, che venivano ricollegate all’uomo di origini magrebine arrestato dai militari di san Polo d’Enza. Le indagini proseguivano con perquisizioni nella provincia di Reggio Emilia che consentivano di recuperare, complessivamente, circa 300 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish, di denunciare in stato di libertà 7 persone per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e segnalare alla Prefettura di Reggio Emilia, quali assuntori di sostanze stupefacenti, 14 ragazzi alcuni dei quali studenti minorenni.

A metà di dicembre 2016 il cittadino marocchino veniva nuovamente arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto, scarcerato dopo l’arresto in flagranza, e sottoposto all’obbligo di dimora imperterrito aveva continuato la propria attività di spaccio all’interno della propria abitazione in San Polo d’Enza ove accoglieva i clienti. A febbraio di quest’anno l’arresto del “grossista” colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari: un 32enne residente a Reggio Emilia, commesso presso un negozio di abbigliamento del centro. Ora le manette al capo maglia dello “spaccio di eroina” ovvero il 34enne abitante a Vezzano che cedeva l’eroina a personaggi emersi nell’inchiesta relativa allo spaccio non a caso ribattezzato 2.0 in quanto la compravendita correva via whatsApp attraverso un linguaggio chiaro grazie alla protezione con la crittografia end-to-end garantita dall’applicativo di messaggistica utilizzato. Nonostante gli accorgimenti tecnologici i carabinieri della stazione di san Polo d’Enza, dopo mesi di mirate indagini, sono riusciti a risalire all’intera filiera ponendo la parola fine con l’odierno arresto di colui che gestiva lo spaccio di eroina in una rete che vedeva altri essere deputati alla cessione di altre tipologie di stupefacenti (marjuana, hascisc e cocaina) L’indagine complessivamente ha documentato centinaia e centinaia di episodi di spaccio che hanno comprovato l’immissione sul mercato di quasi 3 chili di droga.