Non c’è nulla di irregolare o di illecito nella attribuzione dei profili e delle retribuzioni assegnate ai dipendenti regionali al centro dell’annunciato esposto alla Corte dei conti del M5s.
Le norme in vigore prevedono infatti che il diploma di laurea non sia necessario nelle strutture in cui non viene svolta attività di tipo gestionale/operativa, ma attività di ausilio, collaborazione e raccordo. Inoltre, per quanto riguarda i compensi, va precisato che i collaboratori di categoria D non sono dirigenti e, di conseguenza, non percepiscono uno stipendio paragonabile a quello dirigenziale.

“Questa Giunta ha tagliato i costi della politica come nessuno in Italia- afferma l’assessore regionale al Bilancio e all’Organizzazione, Emma Petitti- ha riorganizzato la macchina regionale dimezzando le direzioni generali, passate da 10 a 5. Oltre alla riduzione dei direttori generali, abbiamo avviato la progressiva riduzione dei dirigenti, i cui rispettivi risparmi servono in parte al contratto dei dipendenti. E stiamo lavorando ventre a terra per crescita e sviluppo, investendo contemporaneamente in sanità e welfare per potenziare i servizi ai cittadini”.

“Rispettiamo le norme, ben vengano quindi gli accertamenti della Corte dei conti- prosegue l’assessore -, con cui abbiamo sempre collaborato, a partire proprio dall’ultimo giudizio di parifica che ha promosso il bilancio della Regione e la gestione dell’ente, compreso il personale. Certo- conclude Petitti- dal M5s ci aspetteremmo ogni tanto qualche proposta concreta per il governo del territorio regionale, che continuiamo inutilmente ad auspicare ormai da oltre due anni, da inizio legislatura. Prendiamo invece atto che sono fermi alla politica degli esposti, peraltro sempre legittimi quando si tratta di verifiche sulla gestione della cosa pubblica”.