Abbiamo appreso dai giornali la notizia dell’intenzione del Sindaco di Vignola Pelloni di uscire dal Corpo unico di Polizia Locale dell’Unione Terre di Castelli.
Come sindacati confederali e di categoria del distretto siamo molto preoccupati di questa prospettiva che pare già basarsi su passi formali in questa direzione, come una delibera di giunta e la convocazione per il 18 settembre di una commissione consiliare con il tema all’ordine del giorno.
Stupisce la fretta con la quale si determina questa decisione: intrapresa senza una riflessione politica sugli assetti istituzionali del Distretto, i cui aspetti organizzativi avrebbero conseguenze dirette sui cittadini e sui lavoratori.

Viene da chiedersi se si è deciso di mettere in discussione il modello di Unione presente nel Distretto dal 2001. Modella che ha permesso, in questi anni di blocco delle assunzioni, di garantire un livello adeguato di risposte pubbliche ai cittadini, in relazione ai vari settori gestiti dall’Unione. Si pensi ai nidi e alle mense scolastiche, al trasporto scolastico, al sostegno scolastico, ai servizi socio assistenziali, ai fondi per la non autosufficienza, all’ambiente, ai  servizi per minori e anziani, per dirne alcuni, e alla stessa Polizia Locale.

Stupisce inoltre al momento l’assenza di informazioni, di elaborazione di possibili scenari. Chi mette in discussione l’attuale modello dovrebbe anche proporre un’alternativa corredata da indispensabili ragionamenti sul piano della sostenibilità economica, sulla qualità dei servizi che i cittadini riceverebbero, sulle conseguenze sui livelli occupazionali, sugli investimenti sui mezzi e le strumentazioni.
Sulla base di quali elementi si avvia un processo che  potrebbe compromettere le sinergie sviluppate fino ad ora tra i vari Comuni e tra l’altro all’interno di un quadro normativo che comunque favorisce le aggregazioni e le collaborazioni tra gli enti locali? Soprattutto, con il riassorbimento del servizio della Polizia Locale, il Comune di Vignola è sicuro di poter avere un servizio migliore di quello che ha oggi?
Sarebbe un grave errore nonché un atto di avventurismo, di cui si pagherebbero enormi conseguenze, adottare decisioni così rilevanti in assenza di una istruttoria adeguata e di un confronto con i soggetti del territorio.

L’eventuale uscita finirebbe inoltre per inficiare definitivamente la realizzazione del Polo unico della sicurezza, ma non solo, potrebbe anche mettere in forte fibrillazione la tenuta dell’Unione nel suo complesso. Scenario questo pesantissimo visto le tantissime funzioni attribuite all’Unione e che lascerebbe i Comuni da soli dentro un ambito normativo che penalizza gli Enti Locali da molti anni.
Tali preoccupazioni ed incertezze ci inducono a sostenere la necessità che il Comune di Vignola interrompa il percorso avviato.

(Cgil e Cisl Vignola – Sindacati Funzione Pubblica Fp/Cgil e Cisl/Fp Vignola  – Sindacati Pensionati Spi/Cgil e Fnp/Cisl Vignola)